Italia e Estero

Divina Commedia con attori con cerebrolesioni a Palazzo Chigi

AA

ROMA, 17 DIC - La Divina Commedia, interpretata da attori con cerebrolesioni e non, diventa la storia di un viaggio di amicizia, recupero e rinascita. Lo spettacolo teatrale "La nostra Divina Commedy - Come distruggere Dante in quattro e quattr'otto", scritto e diretto da Silvano Alpini andrà in scena domani 18 dicembre alle 16 nella Sala Monumentale di Palazzo Chigi. Tra il pubblico ci sarà anche la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli. Lo spettacolo nasce dal progetto pilota In.di.c.a. (Interventi DIretti alle Cerebrolesioni Acquisite) promosso dalla cooperativa Nomos insieme all'associazione Atracto-Associazione Traumi Cranici Toscani e sostenuto dalla Fondazione CR Firenze, con l'obiettivo di promuovere e tutelare i diritti delle persone con disabilità derivanti da grave danno cerebrale: sono stati creati due Atelier di Terapie Occupazionali, uno a Grosseto e l'altro a San Giovanni Valdarno, che hanno dato vita a un'esperienza unica di integrazione e recupero, attraverso lo strumento del teatro, che è culminata nella realizzazione di questo spettacolo, messo a punto in collaborazione con l'associazione culturale Masaccio. "Ringrazio Atracto e Nomos, Fondazione Cr Firenze e l'associazione Masaccio per questo importante e bellissimo progetto e tutti i ragazzi per l'impegno e la passione che mettono - spiega la ministra Alessandra Locatelli -. Il teatro, la musica e l'arte consentono di esplorare nuove forme di espressione e sono fondamentali per valorizzare i talenti e le competenze di ogni persona, e per mostrarne le potenzialità e non i limiti. Offrire occasioni e dare opportunità è il modo migliore per far emergere le capacità di tutti e progetti in rete tra Enti del terzo settore e territorio, come questo, promuovono pienamente questa prospettiva. Abbiamo davanti a noi una grande sfida: il cambiamento è iniziato e possiamo vincerla solo insieme". "È motivo di grandissima soddisfazione - afferma Maria Oliva Scaramuzzi, vicepresidente Fondazione CR Firenze - poter svolgere questa rappresentazione nella sede di una delle massime Istituzioni del Paese. È la conferma della assoluta validità di un modello terapeutico che conferma quanto lo spettacolo, e le arti in generale, possano contribuire in maniera considerevole al recupero di una persona. È il motivo per cui destiniamo a questo settore risorse significative che vanno alle tante associazioni e organizzazioni che se ne occupano. A loro, e in particolare ad Atracto e a Nomos, va tutta la nostra stima e gratitudine per la passione e la costanza con cui assistono le persone con disabilità". "Il teatro, potente strumento di espressione e inclusione, è stato il luogo dove si è dato vita a un processo di creatività e amicizia capace di ridare un nuovo significato all'esistenza e una nuova direzione a chi ha visto la propria esistenza interrotta da una grave evento traumatico, ma che ora sta ricostruendo la propria vita attraverso il recupero del movimento, della parola e della relazione - commenta Gaia Guidotti vicepresidente di Nomos - La nostra Divina Commedy non è solo una performance artistica, ma un segno concreto di inclusione sociale, costruzione di nuovi orizzonti di senso di esistenze interrotte e poi recuperate".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti