Italia e Estero

Diga Genova, Signorini indagato dalla procura europea

In una combo il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (S) e l'amministratore delegato di Iren Paolo Emilio Signorini (D). ANSA (NPK)
In una combo il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (S) e l'amministratore delegato di Iren Paolo Emilio Signorini (D). ANSA (NPK)
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GENOVA, 18 MAR - La Procura Europea ha notificato all'ex presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini l'atto di proroga delle indagini sulla gara poi divenuta una procedura negoziata - viziata secondo Anac da numerose irregolarità amministrative e penali - per costruire la nuova diga foranea del porto di Genova. Lo riporta l'edizione locale de 'la Repubblica' spiegando che "i reati contestati, a vario titolo, sono turbativa d'asta, falso e malversazione, accusa, quest'ultima, che comporta il coinvolgimento non solo di amministratori pubblici ma anche di privati". Coinvolto nell'inchiesta per corruzione in Liguria Signorini è stato arrestato il 7 maggio 2024 e ha patteggiato una pena di tre anni e cinque mesi per corruzione, ha patteggiato così come l'imprenditore portuale Aldo Spinelli e l'ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che è uno dei soggetti sui quali "la Procura Europea sta svolgendo approfonditi accertamenti". "Il 28 settembre 2021, Toti in una telefonata intercettata, annunciava ad Aldo Spinelli che a vincere l'appalto da un miliardo e 300 milioni, finanziato dal Piano nazionale investimenti complementare al Pnrr, sarebbero stati Salini (Pietro, ad di Webuild) e Fincantieri, Fincosit e Sidra - riferisce 'la Repubblica' -. Doti divinatorie visto che la gara per l'aggiudicazione sarebbe stata avviata solo il primo giugno del 2022, mentre il vincitore, il Consorzio Breakwater formato dalle quattro imprese, sarebbe stato proclamato il 12 ottobre". La Procura Europea si muove sulla base di un dossier dell'Anac che nell'estate del 2023 sottolineò in uno degli atti poi confluiti nella delibera definitiva del marzo 2024, la "singolarità della procedura di affidamento seguita dall'Autorità portuale". Dopo l'avviso esplorativo arrivarono due manifestazioni di interesse dei consorzi Eteria e Breakwater-Webuild. All'invito a depositare le offerte, nel giugno 2022, non si presentò nessuno a causa dell'aumento dei costi delle materie prime dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Secondo Anac a quel punto si sarebbe dovuta "indire una nuova procedura con nuovo avviso esplorativo". Invece, l'Autorità portuale avviò una trattativa negoziata che "potrebbe aver ristretto la concorrenza considerato che i prezzi sono stati rinegoziati con Webuild e Eteria, si rileva il mancato rispetto del principio di par condicio".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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