Diciotti, la Cei: «Intervenire era un dovere»
Era «in stallo un intero Paese, nessuno poteva essere d’accordo con quella situazione, intervenire era un dovere perché a volte le parole non bastano». Così don Maffeis, portavoce della Cei, racconta come è andata sul caso della Diciotti.
«La Cei l’ho chiamata io, non è che si siano chiamati da soli», ha detto il ministro Salvini che si è detto «contento di aver avviato un percorso tra Stato e Chiesa»; l’intesa tra la Cei e il Viminale è stata formalizzata ieri. Una trentina di migranti sono pronti a lasciare il centro di Rocca di Papa già oggi per essere accolti dalle diocesi che hanno offerto ospitalità, che ad oggi sono oltre quaranta tra cui anche quella di Brescia che ha dato disponibilità per sei posti. La Chiesa in Italia già accoglie, in maniera capillare sul territorio, tra parrocchie, movimenti, istituti religiosi, oltre 26mila migranti.
In queste ore a Rocca di Papa la Caritas sta parlando con i migranti della Diciotti, uno ad uno. Ciascuno ha portato la sua storia, il suo carico di sofferenza e «non possono essere collocati sul territorio a caso, si verifica se ci sono qui altri parenti, conoscenti ma è una verifica - riferisce don Maffeis - che sta procedendo abbastanza velocemente». E se si presenta un nuovo caso Diciotti? «La Chiesa non si è mai tirata indietro. Ma abbiamo un ruolo di supplenza: su un fenomeno così complesso, dove interi popoli per tanti motivi sono costretti a lasciare la loro terra, si deve interrogare la politica, la politica europea». Come Chiesa «dobbiamo aiutare a favorire un clima di accoglienza, perché l’altro non è un nemico.
Il Papa non si stanca di ripetere che non possiamo accettare la globalizzazione dell’indifferenza». «L’incontro tra la Cei e il governo - racconta don Maffeis- è stato un incontro tra due istituzioni per risolvere la situazione». Don Aldo Buonaiuto, della Comunità Giovanni XXIII, altro protagonista della soluzione per la Diciotti, racconta di avere ricevuto «sabato mattina una telefonata dal ministro dell’Interno. Con Matteo Salvini ci conosciamo da tempo. Ha chiesto se fosse ipotizzabile che la Chiesa si prendesse in carico i migranti della Diciotti». Di qui la telefonata poi al Presidente della Cei il cardinal Bassetti, il «sì» immediato della Chiesa italiana e la soluzione in poche ore.
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