Diamanti «gonfiati», Bpm sospende il bresciano Faroni
Il cda di Banco Bpm ha sospeso il direttore generale, il bresciano Maurizio Faroni, indagato nell'inchiesta della Procura di Milano sui diamanti venduti a prezzi gonfiati rispetto al loro valore reale.
Il provvedimento è stato reso noto dalla banca e ha riguardato anche Pietro Gaspardo, che è stato responsabile pianificazione e marketing retail della Banca, e Angelo Lo Giudice, che ha ricoperto il ruolo di responsabile compliance della Banca. Anche per loro è stata disposta la sospensione cautelare dal servizio.
La vicenda che vede il manager bresciano tra i 75 iscritti nel registro degli indagati è quella della presunta vendita di diamanti a prezzi superiori a quelli reali di mercato attraverso le banche. Una vicenda che ha mietuto vittime anche tra clienti bresciani.
Al proposito, lo stesso Faroni aveva raccontato con una lettera la sua verità al nostro quotidiano, soffermandosi in particolare su un aspetto: tra le operazioni finite sotto la lente della Guardia di Finanza, figurano anche due donazioni da 150mila euro effettuate dalla società specializzata nel commercio di diamanti alla Onlus intitolata al figlio del manager, scomparso in tenera età: «Si è trattato di due donazioni, spontanee e inaspettate dell'allora presidente della Idb» ha voluto precisare il direttore generale ora sospeso da Bpm.
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