Di Mare sul caso Fedez: «C’è stata manipolazione»
«La Rai è stata crocifissa e condannata prima ancora che Fedez salisse sul palco. La Rai e Ilaria Capitani si aspettano delle scuse». Il direttore di Rai3, Franco Di Mare, difende la tv pubblica in Vigilanza Rai dopo le polemiche per l’intervento del rapper al concertone, parlando di «una polemica basata sulla manipolazione dei fatti, che avrebbe dovuto dimostrare nelle intenzioni dell’autore l’esistenza di una censura che non c’è mai stata. Forse c’è stato un calcolo dell’artista per ottenere più like, visualizzazioni e consensi».
Di Mare passa al contrattacco, ma l’intervento non convince gran parte dei parlamentari, che contestano all’azienda di non aver portato gli atti alla Procura della Repubblica, nonostante le gravi accuse mosse al rapper.
Dal Pd, Leu, Iv, Fi, ma anche dalla Lega e M5S, che attaccano anche il rapper, arrivano accuse sulla gestione ritenuta quantomeno confusa della vicenda. Molte le voci critiche nei confronti di espressioni come «l’adeguarsi al sistema», seppur pronunciate da un autore esterno alla Rai nel corso della famosa telefonata a Fedez, e in difesa della libertà di espressione, pur ricordando nel caso di specie censura non c’è stata perché Fedez ha detto quello che voleva.
Di Mare ha ripercorso punto per punto la famosa telefonata registrata dal rapper, ricordando che Fedez «ha tagliato il passaggio in cui Capitani afferma che la Rai non fa assolutamente una censura».
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