Dettori colpito dal vincitore di Italia's Got Talent, il racconto
L’ironia non l’ha persa («grazie alle amiche e agli amici che si sono preoccupati per le sorti del mio gluteo»), anche se quanto è accaduto la scorsa settimana è tutt’altro che uno scherzo: «Mi ha detto guarda che t’ammazzo e improvvisamente ha estratto un coltello».
Una scena che non si dimentica, mai: Mirko Dettori, il musicista e performer bresciano noto anche come Sior Mirkaccio, accoltellato giovedì scorso in un locale a Roma dal pianista Antonio Sorgentone, vincitore di Italia’s Got Talent, si è preso qualche giorno di pausa e di silenzio sul tema, ma ora ripercorre quei momenti. Davanti ai suoi occhi, durante la serata inaugurale di un jazz club nel quartiere Pigneto, tutto si svolge in pochi secondi.
«Cerca di colpirmi in tutte le direzioni. Io mi scanso indietro. Partono altri colpi. Scappo di qualche passo, sento il sangue caldo sulla gamba sinistra. Mi ha preso». Il racconto è quello di un vero e proprio assalto. Per ricostruirlo bisogna fare qualche passo indietro. I due si incontrano dentro al locale, in mezzo ad altri amici e colleghi della scena vintage romana.
«Lo conosco da dieci anni, ci siamo esibiti negli stessi locali e abitiamo nello stesso quartiere - dice Dettori -; da tempo non ho buona considerazione di lui ma per educazione, trovandomelo accanto, lo saluto. Mi risponde che non abbiamo niente da dirci. Vola qualche parolaccia senza neanche alzare la voce. Gli spiego che non pensavo di fargli torto a salutarlo».
Poi spunta il coltello. Dettori parla di un vero e proprio assalto: capisce al volo che «t’ammazzo» non è solo un modo di dire, riesce a schivare tutti i colpi, fino all’ultimo, che lo raggiunge al gluteo.
«Vedo un amico pararglisi davanti e cominciare ad urlare. La gente inizia a rendersi conto di cosa sta accadendo. Mi tocco ovunque per verificare che non ci siano altre ferite. Quella che mi ha raggiunto non l’ho sentita. Il coltello era evidentemente molto affilato. Riesco a camminare, evidentemente non mi ha reciso un tendine. Vado in bagno e mi sdraio per rallentare il sangue. L’arteria femorale è molto vicina al punto colpito e temo di dissanguarmi. Chiedo di chiamare l’ambulanza e di portarmi ghiaccio e stracci. Vengo assistito da amiche medico presenti tra gli invitati. Non zampilla, significa che non ha preso l’arteria. Capisco di essere salvo».
La prognosi per Dettori è di sette giorni, rassicurante dopo il grande spavento. Ma non è solo la ferita a fargli male. Il caso rimbalza velocemente nelle cronache nazionali, Sorgentone minimizza su Facebook («una semplice lite tra amici»), mentre il musicista bresciano sporge denuncia.
«Mi aspettavo che Antonio Sorgentone si assumesse le proprie responsabilità. Invece si è limitato ad autotutelarsi minimizzando l'accaduto sui social e sulla stampa - prosegue Dettori -. Soffro nell'essere così esposto in relazione a fatti tanto squallidi che con la mia vita e in generale con la vita da musicista non hanno niente a che fare».
Ora ci saranno gli inevitabili strascichi legali. Dettori condanna il gesto definendolo «grave e ingiustificabile» e non nasconde l’amarezza per essere stato vittima di una vicenda «che non ha nulla a che fare col mio stile di vita». «Questa esposizione mediatica è motivo di imbarazzo non solo per me e per la mia famiglia, ma anche per una comunità di artisti e musicisti che nulla hanno a che spartire con questo genere di cronaca». La conclusione del racconto è rivolta direttamente a Sorgentone: «La mia ferita guarirà, ma certamente questa follia lascerà tracce indelebili nel blues delle nostre vite».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato