Debutta forum formazione interforze, 'insieme per nuove sfide'
ROMA, 19 NOV - Un momento di confronto tra le forze armate per unire gli sforzi in vista delle nuove sfide che si presentano quotidianamente, non solo quelle militari ma anche quelle tecnologiche e di nuova generazione, come l'intelligenza artificiale e la lotta alla disinformazione. Ha debuttato oggi, al Centro Alti Studi Difesa a Roma, il primo forum nazionale della formazione interforze, una giornata dedicata a spunti e riflessioni per avviare un nuovo modello per una visione "multidisciplinare", come sottolineato dallo stesso ministro della Difesa, Guido Crosetto. "L'obiettivo - ha spiegato la sottosegretaria, Isabella Rauti, ideatrice e promotrice del forum - è quello di creare un modello e una dottrina che sia davvero interforze e questa è una necessità non solo in termini di azione ma anche globale perché si tratta di analizzare, prevenire, prevedere e fronteggiare tutte le nuove sfide che ci vengono non soltanto dai domini tradizionali ma anche dai domini nuovissimi ed emergenti". La prima edizione del forum è stata aperta da una tavola rotonda con i capi di Stato Maggiore di tutte le forze armate, preceduta dal messaggio inviato da Guido Crosetto, impegnato a Bruxelles per la riunione dei ministri della Difesa. "In un mondo sempre più interconnesso - le sue parole - la formazione militare richiede una visione interdisciplinare e la capacità di affrontare minacce multidominio. Dobbiamo costruire percorsi di formazione che promuovano una sinergia tra le diverse forze armate e allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che la tecnologia da sola non basta. Il capitale umano è il vero asset strategico". "Il capitale umano e tecnologico - ha aggiunto nel suo messaggio di saluto il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini - sono la sfida dell'università e dell'alta formazione". "Dobbiamo investire molto nel vincere la sindrome della caserma. Solo attraverso il confronto con l'accademica e il mondo industriale possiamo vincere le sfide", ha detto il capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il generale Carmine Masiello, il quale non ha nascosto il suo scetticismo sull'interforze. "Tutti cercano di non perdere niente e di togliere qualcosa all'altro - ha detto -. Bisogna imparare a perdere qualcosa per un successo globale. Questo dobbiamo fare e per farlo bisogna partire da giovani". "C'è moltissimo da fare - gli ha fatto eco il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l'ammiraglio Enrico Credendino -, ma stiamo lavorando per questo". Per il generale Luca Goretti, capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, "bisogna guardare avanti con una visione diversa, con la capacità e il coraggio di osare". Alla conferenza ha partecipato anche il neo-comandante generale dei Carabinieri, Salvatore Luongo. "La formazione - ha affermato - è un fattore strategico per l'Arma. Quello che vogliamo fare è far diventare la formazione una formazione etica in cui i carabinieri abbiamo la possibilità di vedere sempre cosa debbano effettivamente fare. Dobbiamo stimolare i giovani a fare scelte coraggiose a mettersi in discussione".
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