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Dazi Usa, Giappone valuta concessioni per importazioni auto

epa12016592 An image taken with a drone shows new Mitsubishi automobiles awaiting transport from the Dundalk Marine Terminal in Baltimore, Maryland, USA, 07 April 2025. In an attempt to bolster US auto production, the Trump administration has placed a 25 percent tariff on imported cars and car parts. EPA/JIM LO SCALZO
epa12016592 An image taken with a drone shows new Mitsubishi automobiles awaiting transport from the Dundalk Marine Terminal in Baltimore, Maryland, USA, 07 April 2025. In an attempt to bolster US auto production, the Trump administration has placed a 25 percent tariff on imported cars and car parts. EPA/JIM LO SCALZO
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TOKYO, 22 APR - Il governo giapponese valuta nuove concessioni per semplificare le procedure di ispezione delle auto statunitensi importate, per tentare di sottrarsi alle critiche dell'amministrazione Trump sulla presunta imposizione di barriere tariffarie. La questione è stata sollevata durante i colloqui della scorsa settimana a Washington, guidati dal capo negoziatore nipponico, Ryosei Akazawa, su incarico del premier Shigeru Ishiba, e segue la decisione di Trump di imporre al Giappone dazi del 25% sulle importazioni di automobili a partire dal 3 aprile, e una tariffa base del 10% su quasi tutti gli altri articoli dal 5 aprile. Ulteriori dazi reciproci sono stati sospesi per 90 giorni. Gli Stati Uniti si sono a lungo lamentati delle ispezioni in Giappone, sostenendo che i propri veicoli hanno già superato severi controlli sulle emissioni delle auto, insieme ad altri standard in patria. Un'opzione presa in considerazione dai funzionari governativi, rivela il giornale Asahi Shimbun, è l'attuale quadro normativo in vigore per le aziende automobilistiche europee, grazie all'applicazione di un processo semplificato che è il frutto di un sistema comune di procedure di sicurezza. L'amministrazione Trump ha citato anche altri settori in cui le barriere non tariffarie impediscono ai prodotti statunitensi di entrare nel mercato del Sol Levante, tra cui i prodotti agricoli come il riso e la carne bovina. Nel rapporto di marzo, l'ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, scrive la stampa nipponica, ha stilato una lunga lista di prodotti agricoli, come il comparto ortofrutticolo, le patate, e i frutti di mare, protetti in Giappone da barriere non competitive. Seppur ribadendo di non voler fare concessioni sulla sicurezza alimentare, in virtù di diversi parametri, il premier Ishiba ha riferito ai media di aver dato istruzioni ai ministri competenti di considerare misure utili a trovare un compromesso in tempi rapidi. Il prossimo round di negoziati tra Giappone e Stati Uniti è previsto per la fine del mese.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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