Davanti all'urna di papa Giovanni XXIII anche Bossetti
Le spoglie di Papa Giovanni XXIII sono arrivate a Bergamo: l'urna ha solcato il viale a lui dedicato per poi arrivare in una piazza Vittorio Veneto tutta transennata e circondata di persone, fedeli, autorità. Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha ricordato l'attesa di questi giorni: «La sua presenza una testimonianza di luce e pace tra noi».
La salma era arrivata in terra bergamasca intorno alle 14. A Paderno di Seriate il primo grande abbraccio dei bergamaschi: una folla ha atteso il suo arrivo circondando di affetto il Papa. I ragazzi hanno sventolato le bandiere gialle e la gente aspettava da tempo il suo arrivo. Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha sottolineato: «Siate testimoni della bellezza del Vangelo che Papa Giovanni ha trasmesso all'umanità». È stato il primo messaggio del vescovo di Bergamo rivolto in particolare alla comunità cristiana di Seriate, prima tappa della peregrinatio dell'urna. Il vescovo ha ricordato che per Papa Giovanni la sua terra, Bergamo e Sotto Il Monte, erano il tesoro della sua vita.
Duecento detenuti, con le loro famiglie, hanno poi dato il loro benvenuto alle spoglie di Papa Giovanni XXIII nella casa circondariale di via Gleno a Bergamo. La salma è stata accolta sulle note dell'Anghelion Gospel Choir. «Il primo pensiero è stato rivolto voi che vivete la condizione penitenziaria, le vostre famiglie e chi lavora in via Gleno quando abbiamo pensato di portare a Bergamo le spoglie di Papa Giovanni», ha detto il vescovo di Bergamo davanti alla direzione del carcere e a tutte le guardie penitenziarie, ai detenuti e alle famiglie. «Spero che il Santo Papa porti la pace nel cuore di tutti voi», ha continuato Beschi. «Una pace che alimenti la speranza che anche questa pena e le altre che ci uniscono nella prova della sofferenza non siano inutili - ha aggiunto -. Siamo tutti chiamati da questo Papa indimenticabile a lasciare libero nel nostro cuore il meglio di noi».
C'era anche Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere di Mapello condannato all'ergastolo in Appello per l'omicidio di Yara Gambirasio, ieri pomeriggio nel carcere di Bergamo, dov'è detenuto dal giugno 2014, tra i duecento detenuti che hanno accolto l'urna con la salma del Santo Papa Giovanni XXIII. Bossetti era presente nel cortile interno dove la salma, è rimasta per circa un'ora. Bossetti si è avvicinato alla teca ponendo la sua mano sul vetro. Il muratore, incastrato dalla presenza del suo Dna sugli slip di Yara - rapita il 26 novembre 2010 è trovata morta in un campo tre mesi dopo - si è sempre dichiarato innocente.
Oggi 25 maggio è il giorno dell’omaggio in cattedrale a Bergamo: tantissime le persone in coda per una preghiera personale e un saluto al Pontefice.
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