Dallas: un solo killer, ucciso da un robot della polizia
Un solo killer. Micah Johnson, 25 anni, riservista dell'Esercito, veterano della guerra in Afghanistan. Sarebbe stato solo lui ad imbracciare il fucile d'assalto. E sarebbe stato solo lui a fare fuoco sugli agenti schierati per la manifestazione di protesta pacifica contro le uccisioni di due afroamericani in Luisiana e Minnesota da parte della polizia.
Gli investigatori ritengono che Johnson non abbia fatto tutto da solo, ma che sia stato aiutato a coordinare l'attacco: tre persone, tra cui una donna, sono in stato di fermo.
Il bilancio dell'attacco è di 5 agenti morti e 12 feriti. Solo dopo alcune ore di negoziati senza esito la polizia è riuscita ad avere ragione dell'uomo, che è stato ucciso da un robot killer della polizia, impiegato per la prima volta negli Stati Uniti.
È stato un «attacco violento e premeditato», ha detto Barack Obama, che ha anticipato il rientro dal vertice Nato in Europa. «Gli Stati Uniti sono inorriditi. Non ci sono giustificazioni» ha aggiunto il presidente. Che, da quando ha assunto la presidenza, si è trovato più volte, «troppe» come ha ribadito, a intervenire sulla violenza con le armi da fuoco, ma anche sul riaccendersi delle tensioni razziali con rapporti sempre più tesi fra polizia e minoranze.
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