Italia e Estero

Dalla cella all'altare: detenuti di Verziano a fianco del Papa

C'erano anche due detenuti arrivati da Verziano a fianco del Papa per il Giubileo dei carcerati. Radicali in piazza per chiedere l'amnistia
AA

È ipocrita chi vede il carcere come unica via per i detenuti. Il messaggio arriva da papa Francesco nella messa celebrata in San Pietro per il Giubileo dei carcerati. Molti di loro sono arrivati nella basilica, con familiari, cappellani, volontari. Accanto al Pontefice, come ministranti, c’erano anche due detenuti arrivati da Verziano grazie a un permesso del Tribunale di sorveglianza.

Il Papa spiega che «là dove c'è una persona che ha sbagliato, è più presente Dio», e sottolinea che «anche Dio spera, la Misericordia non lo lascia tranquillo». 

Inoltre, «è chiusa in cella anche la persona che ha pregiudizi o falsi idoli», rimarca il pontefice. 

Oggi era in programma a Roma la marcia organizzata dai Radicali per chiedere al governo e Parlamento un provvedimento di amnistia

L’iniziativa del Partito Radicale, intitolata a Marco Pannella e papa Francesco, è partita dal carcere romano di Regina Coeli per raggiungere Piazza San Pietro. In testa al corteo, dietro lo striscione «Amnistia», Rita Bernardini, Maurizio Bolognetti e Irene Testa, giunti al 28esimo giorno di sciopero della fame, e Paola Di Folco, al 25esimo giorno. 

Dietro di loro, i gonfaloni delle Regioni Basilicata, Calabria, Piemonte e di diverse Province e Comuni; e ancora, parenti dei detenuti e le tante associazioni che hanno aderito (Acli, Libera, Cgil, Anci, Camere Penali) insieme agli oltre 40 parlamentari, tra cui Valter Verini, capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Simona Vicari, sottosegretario Ap alle Infrastrutture, Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute, Fabrizio Cicchitto, presidente della commissione Esteri della Camera.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, presente durante la celebrazione del Papa, ha dichiarato all'Avvenire che «serve profonda trasformazione della vita penitenziaria», con «più dignità e lavoro». Il guardasigilli si è detto invece scettico per quanto riguarda l'amnistia. «La praticabilità politica di un provvedimento di clemenza è ardua: per l’amnistia occorrono i due terzi del Parlamento. Ciò detto, quando lo si è fatto in passato, la deflazione è durata poco. Servono interventi strutturali ed è ciò che stiamo facendo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia