Da oggi nuovo lockdown in Israele, anche Londra non lo esclude
Sono stati 5.238 i contagi nelle ultime 24 in Israele dove da oggi alle 14 (ora locale) scatta il nuovo lockdown nazionale che resterà in vigore almeno tre settimane. Le infezioni da coronavirus di ieri hanno anche portato a 577 i malati gravi e, di questi, 153 in rianimazione: un picco rispetto a ieri. Le vittime, da inizio pandemia, sono salite a 1.169.
Il premier Benyamin Netanyahu ha ammonito che se le restrizioni imposte non verranno rispettate e le infezioni non diminuiranno «non ci sarà altra strada» che allungare il lockdown. Unica modifica introdotta - ieri sera - dal governo alle regole è stata quella che ha visto aumentare da 500 metri ad 1 chilometro il raggio entro il quale gli israeliani possono allontanarsi da casa.
Se Tel Aviv ha già varato nuove misure draconiane, anche Londra non esclude di dover far ricorso ad un nuovo lockdown nazionale. La considera «l'ultima linea di difesa» da adottare se necessario il ministro della salute Matt Hancock, avvertendo che il Regno Unito si trova in una «situazione molto grave».
Intervenendo ad una programma della Bbc, nel giorno in cui sono entrati in vigore dei blocchi locali nel nord dell'Inghilterra (che interessano oltre due milioni di cittadini britannici), il ministro ha rilevato che nelle ultime settimane si è verificata una «accelerazione» nei casi. «È fondamentale che le persone seguano le regole», così «possiamo evitare di dover prendere altre serie misure». Allo stesso tempo, ha sottolineato, i lockdown nazionali possono «mantenere le persone al sicuro».
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