Italia e Estero

Cybersicurezza: respinto un lungo attacco hacker al Csirt Italia

Oltre 10 ore di azione offensiva informatica da parte del collettivo Killnet ha interessato il portare istituzionale, ma senza risultati
Attacco hacker lanciato dal collettivo russo Killnet - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Attacco hacker lanciato dal collettivo russo Killnet - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Nel tardo pomeriggio del 30 maggio un lungo attacco informatico di oltre 10 ore ha interessato il portale istituzionale dello Csirt Italia, il team di risposta dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. L'azione, annunciata ed in seguito rivendicata dal collettivo filorusso Killnet, è stata respinta, secondo quanto fa sapere lo stesso Csirt.

L'attacco hacker che avrebbe dovuto causare «un colpo irreparabile» all'Italia sembra essere stato respinto ed ora il gruppo filorusso Killnet ripiega su una «lezione di storia». In un messaggio su Telegram dal titolo «Italia, dove sono i tuoi figli?», il collettivo ricorda che «il 3 settembre 1943 l'alleata della Germania, l'Italia fascista, capitolò alle truppe della coalizione anti-hitleriana. Ma le truppe tedesche riuscirono ad occupare parte del paese.

I soldati italiani che combatterono con la Wehrmacht sul fronte orientale furono dichiarati prigionieri. Il comando tedesco invitò tutti i 640mila italiani a prestare giuramento tedesco e continuare a combattere per il Grande Reich. Coloro che rifiutarono furono minacciati di morte e migliaia di soldati italiani furono fucilati dai tedeschi per essersi rifiutati di combattere per Hitler. Ma le autorità dell'Italia del dopoguerra - prosegue il post - praticamente non hanno reagito all'assassinio. Inoltre, le atrocità dei nazisti furono deliberatamente nascoste per molto tempo al popolo italiano. D'altra parte, erano ampiamente diffuse false invenzioni sui tormenti dei prigionieri di guerra italiani nei campi sovietici».

Il messaggio prosegue rievocando come nel 1987 «la procura dell'Urss aprì un procedimento penale sull'esecuzione da parte dei nazisti a Leopoli nel 1943 di oltre duemila soldati italiani. I rappresentanti italiani hanno avuto l'opportunità di visitare i luoghi dell'esecuzione, dove testimoni oculari hanno parlato in dettaglio del massacro degli italiani. Sia l'ambasciatore che i membri della commissione si sono espressi senza ambiguità a favore della cooperazione nella ricerca e nella punizione dei carnefici nazisti. Ma... Allora le autorità italiane non hanno intrapreso alcuna azione. Cari italiani - è l'invito - voi conoscete tutto questo molto bene. Non è ora di gettare in mare i tuoi funzionari che ancora oggi sostengono il nazionalismo nel mondo?». Un post successivo fa poi notare come gli elogi di ieri allo Csirt Italia per aver respinto gli attacchi informatici erano sarcastici e, rivolgendosi, agli «amici italiani», spiega che «Killnet non è pericoloso per voi, minaccia solo il vostro governo! Tutti aspettano che pubblichiamo una lista degli attacchi, ma a che serve se mostriamo i nostri obiettivi? Esatto, Zero». Chiude quindi ricordando di aver lanciato l'operazione Panopticon, uno spazio dove «tutto è visibile». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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