Italia e Estero

Cucchi: in appello 13 anni ai carabinieri che lo pestarono

I due militari dell'Arma, in primo grado, erano stati condannati a 12 anni di carcere
  • Giovanni Cucchi, padre di Stefano, durante il sit in organizzato all'esterno del tribunale di piazzale Clodio in occasione del processo 
Cucchi bis, Roma, 27 settembre 2018 - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
    Alcune foto di Stefano Cucchi
  • Alcune foto di Stefano Cucchi
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  • Alcune foto di Stefano Cucchi
    Alcune foto di Stefano Cucchi
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Condannati a 13 anni per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro accusati di avere picchiato Stefano Cucchi. I due militari dell'Arma, in primo grado, erano stati condannati a 12 anni di carcere. Lo hanno deciso i giudici della Corte di Assiste D'Appello di Roma.

Nel processo d'appello per il pestaggio subito da Stefano Cucchi nell'ottobre 2009 il carabiniere Roberto Mandolini ha avuto un lieve sconto di pena passando da 4 anni e mezzo a 4 anni mentre Francesco Tedesco ha visto confermata la condanna a due anni e sei mesi. Per loro l'accusa è di falso.

«Il mio pensiero va a Stefano e ai miei genitori che oggi non sono qui in aula. È il caro prezzo che hanno pagato in questi anni». Lo detto Ilaria Cucchi commentando la sentenza.

«Il nostro pensiero - ha aggiunto Fabio Anselmo, legale di Ilaria - va ai procuratori Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino e Giovanni Musarò, dopo tante umiliazioni è per merito loro che siamo qui. La giustizia funziona con magistrati seri, capaci e onesti. Non servono riforme».

«La mamma di Stefano, la signora Rita Calore, ha pianto non appena ha saputo della sentenza. L'ho sentita la telefono. È un momento di grande commozione. Dopo 12 anni la lotta non è ancora finita. Siamo comunque pienamente sodddisfatti della decisione di oggi della corte d'appello». Lo afferma l'avvocato Stefano Maccioni, parte civile nel processo, e legale dei genitori di Stefano Cucchi, dopo la sentenza

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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