Cub in piazza contro tagli organici e stipendi bassi a scuola
MILANO, 30 OTT - Tagli complessivi dell'organico di circa 8 mila dipendenti, precariato, basse retribuzioni falcidiate dall'inflazione e con un'ipotesi di rinnovo contrattuale del tutto insufficiente: queste, in sintesi, le motivazioni della Cub-Sur per lo sciopero di domani della scuola compresa l'Università. La manifestazione principale si svolgerà a Torino con concentramento verso le 10 in corso Vittorio Emanuele II, davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale, e poi partenza, dopo le 11, del corteo verso piazza Castello. Presidi sono previsti in diverse città fra cui Roma, Catania, Modena e Vicenza. "Le risorse che il Governo eroga per il rinnovo del contratto 2022-24 del personale della scuola sono inferiori a un terzo rispetto all'inflazione degli ultimi tre anni. In pratica gli aumenti previsti comportano solo un recupero parziale ed erogato in ritardo - afferma la Cub -. Inoltre fra personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario si prevede di tagliare quasi 8.000 posti di lavoro". Riguardo la 'Carta docenti', per spese relative a formazione e aggiornamento, non è certo - viene affermato - che la cifra di 500 euro prevista sarà la stessa nei prossimi anni. La Carta poi "sinora prevista solo per il personale di ruolo è riconosciuta solo ai supplenti al 31 agosto creando un'inaccettabile divisione fra i colleghi precari e si accompagna a una più che probabile riduzione del suo importo". Anche il comparto universitario, "già stremato da anni di tagli e privatizzazioni, subisce un danno in particolare per quanto riguarda la sua componente precaria: dottorandi, ricercatori, assegnisti". La Cub rivendica un adeguato inquadramento contrattuale a tutela dei ritmi di lavoro e la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari dell'Università così come di tutti i lavoratori della scuola.
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