Crollo del ponte, «sulle persone disperse nessuna certezza»
Nel giorno di lutto nazionale, con il funerale di Stato per alcune delle vittime, continua senza sosta il lavoro dei Vigili del fuoco impegnati sulle macerie del ponte Morandi a Genova.
La prima preoccupazione dei soccorritori è la ricerca delle persone disperse il cui numero ancora non è certo: dalle trenta iniziali oggi l'ipotesi è che sotto quel che resta dell'infrastruttura stradale possano esserci ancora tredici persone.
«Purtroppo su questo aspetto non abbiamo certezze - racconta Mauro Lai, caposquadra dei Vigili del fuoco di Brescia in forza al gruppo Usar Lombardia -. Noi - aggiunge Lai - continuiamo con le demolizioni controllate e con la ricerca di spazi vitali e di vetture sotto le macerie, con la speranza di trovare ancora persone in vita».
In tutto sono 340 i Vigili del fuoco impegnati nelle attività di ricerca, tra i quali il nucleo Usar della Lombardia del quale fanno parte dieci uomini del Comando provinciale di Brescia. A loro è affidata la bonifica del pilone nord del ponte Morandi.
«Difficile dire quanto andremo avanti - continua Marco Piotti, vigile del fuoco di Brescia -, ma per noi l’area potrà dirsi bonificata solo quando l’ultimo sasso sarà rimosso dal piano stradale».
Finora le vittime accertate sono 41: nella notte sono stati recuperati i corpi dei componenti della la famiglia Cecala, il papà Cristian, la moglie Dawna e la loro figlia Kristal, di appena 9 anni. Ci sono inoltre 15 feriti, nove dei quali in codice rosso di cui due in pericolo di vita. E chi scava tra le macerie nutre ancora la speranza di trovare qualcuno in vita da salvare.
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