Italia e Estero

Crisanti: «La scelta migliore? Zona rossa in tutta Italia»

Il virologo: «Serve una strategia, o tutti i lockdown possibili sarebbero sprecati. La zona rossa in Lombardia ha funzionato»
Un operatore effettua il tampone su un paziente - Foto Epa/Jorge Muniz
Un operatore effettua il tampone su un paziente - Foto Epa/Jorge Muniz
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«Possiamo fare tutti i lockdown che vogliamo fino all'arrivo del vaccino, però senza una strategia si rischia di sprecarli come quest'estate e come stiamo facendo adesso. La mia strategia è di abbattere la trasmissione virale il più possibile. Solo così si salvano vite, si prepara bene il periodo di vaccinazione e si costruiscono le basi per una solida ripresa economica».

È il pensiero del virologo Andrea Crisanti che, in un'intervista alla Stampa, dice che «il caso Lombardia ha dimostrato che la zona rossa porta dei risultati, allora per me questa è la scelta migliore da applicare in tutta Italia. Con un'annotazione fondamentale: per non dilapidare i risultati del lockdown nel frattempo bisogna fare degli investimenti».

«Non si può aspettare il vaccino solo con isolamento e mascherine. Un'epidemia non si combatte così, ma interrompendo le catene di contagio - osserva - per farlo servono misure calibrate, forze sul campo, tracciamento, tamponi e strutture adeguate per l'isolamento. Insomma, il sacrificio della zona rossa in tutto il Paese vale la pena se si investe su tutto quanto. Altrimenti è una presa in giro».

«L'opulenta Germania ha dato a tutti una lezione dimostrando che la salute si può posizionare al di sopra dei quattrini rimettendo così in ordine i valori - rileva - soprattutto a Natale ce n'è bisogno. L'Europa ha scommesso su altri vaccini, ma confido che nel lungo periodo si riprenda. C'è un deserto da attraversare, non conta tanto chi parte prima bensì chi arriva dall'altra parte. E in un mondo interconnesso devono farlo tutti. I vaccini più solidi sembrano Pfizer e Moderna, ma dopo l'autorizzazione dell'Ema l'Italia ne avrà poche dosi perché ha puntato su AstraZeneca, che è in ritardo. Non so se il governo abbia un piano B, ma sarebbe il caso di comprare i vaccini che funzionano. Risolto questo problema, anche in una visione ottimistica almeno tutto il 2021 va messo in conto».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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