Covid, Speranza: «Valuteremo a chi somministrare la quarta dose»
L'Italia sta uscendo dalla pandemia, ma in vista dell'autunno, come ha rilevato il direttore generale dell'Aifa Nicola Magrini, si sta valutando «se vaccinare tutta la popolazione o solo over 50 o over 60» con la quarta dose di un vaccino adattato. Isolata per la prima volta nel nostro paese la variante Xf del virus Sars-CoV-2.
Secondo Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, «è un fenomeno a cui prestare attenzione, ma non vi sono elementi di preoccupazione». Gli antivirali Covid saranno a disposizione di medici di base e farmacie.
«Sulla quarta dose del vaccino anti-Covid stiamo partendo ora con gli over 80 ed i fragili over 60, la mia raccomandazione è vaccinare a breve le persone più fragili come raccomandato. Valuteremo poi se immaginare a partire dall'autunno altri richiami per altre fasce di popolazione utilizzando i vaccini aggiornati: nei mesi che ci separano cioè da qui all'autunno valuteremo un ulteriore booster con i vaccini aggiornati per ulteriori fasce di cittadini, ma quali saranno queste fasce lo capiremo con gli scienziati». Così il ministro della salute Speranza, a «Sanità Pubblica e Privata: come ripartire», di RCS Academy-Corriere della sera.Copertura vaccinale in Italia
«I tassi di copertura del nostro Paese sono tra i più elevati dei pasi occidentali e questi ha consentito di modificare le curve dei decessi e anche dei ricoveri. Nove italiani su 10 hanno aderito alla vaccinazione. Oggi abbiamo dei sistemi ancora più sofisticati per affrontare la pandemia come il monitoraggio dei dati, il sequenziamento ed il monitoraggio delle acque reflue: questo insieme di misure sono gli strumenti che ci possono consentire di affrontare i prossimi mesi della pandemia». Lo ha sottolineato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.
Lo studio: con i vaccini evitati di 2.8 milioni di casi
Il calcolo è stato fatto con una metodologia, inizialmente sviluppata per i vaccini antinfluenzali ma già applicata in altri Paesi per studi relativi a SARS-CoV-2, che utilizza i dati della Sorveglianza Integrata e dell'anagrafe nazionale vaccini del ministero della Salute. Questo approccio si basa sull'idea che l'impatto settimanale della vaccinazione sugli eventi studiati (casi notificati Covid-19, ricoveri, ricoveri in terapia intensiva e decessi) può essere stimato combinando l'efficacia vaccinale verso l'evento di interesse, la copertura vaccinale settimanale e il numero settimanale di eventi osservati.
Questa stima è detta diretta in quanto non considera il possibile impatto indiretto della stessa vaccinazione sulla popolazione non vaccinata (ad esempio: le infezioni evitate tra i vaccinati potrebbero aver contenuto la trasmissibilità complessiva osservata in Italia). Dall'indagine emerge che dall'inizio della campagna vaccinale al 31 dicembre 2021, si stima che siano stati evitati, grazie alla vaccinazione, un totale di 2.8 milioni di casi (range 2.8 mln-3.4 mln), 290mila ospedalizzazioni (218mila-400mila), 38mila ricoveri in terapia intensiva (27mila-54mila) e 78mila decessi (54mila-114mila). Queste cifre rappresentano rispettivamente il 43%, il 58%, il 57% e il 64% degli eventi attesi (cioè quelli osservati più quelli evitati).
Solo nel mese di gennaio 2022, caratterizzato dalla predominanza della variante Omicron, altamente diffusiva, in cui sono state osservate un totale di 4.3 milioni di diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, la vaccinazione ha permesso di evitare un totale di 5.2 milioni di casi di infezione (range 4.3 mln-6,4 mln), 228mila ospedalizzazioni (161mila-384mila), 19mila ricoveri in terapia intensiva (13mila-31mila) e 74mila decessi (48mila-130mila). Emerge dal rapporto «Infezioni da SARS-CoV-2, ricoveri e decessi associati a COVID-19 direttamente evitati dalla vaccinazionè pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità.
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