Italia e Estero

Covid nel mondo: tra riapertura e ansia per l'ondata di ritorno

In Germania, autorizzata per la prima volta la verifica clinica di un vaccino contro il Coronavirus su un candidato
Donald Trump - Foto Ansa/Epa Chris Kleponis © www.giornaledibrescia.it
Donald Trump - Foto Ansa/Epa Chris Kleponis © www.giornaledibrescia.it
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Il mondo rischia carestie diffuse «di proporzioni bibliche» a causa dalla pandemia di Coronavirus. È l’allarme lanciato dall’Onu, riportato dalla Bbc. Secondo David Beasley, capo del Programma alimentare mondiale (Pam), è necessaria un’azione urgente per evitare una «catastrofe umanitaria». Un rapporto del Pam stima che il numero di persone che soffrono la fame potrebbe passare da 135 milioni a oltre 250 milioni. Quelli più a rischio sono in 10 Paesi colpiti da conflitti, crisi economiche e cambiamenti climatici.

Nel frattempo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump afferma: «Vedo una luce in fondo al tunnel. Vedo molta luce in fondo al tunnel». Trump, nella fattispecie, parla di 20 Stati americani che hanno già annunciato i loro piani per riaprire in «sicurezza» le loro economie. 

Eppure una seconda ondata di Coronavirus, negli United States, potrebbe essere più letale di quella attuale, perché si andrebbe ad accavallare con la stagione dell’influenza. È quanto temono gli statunitensi Centers For Disease Control and Prevention (Cdc). «C’è la possibilità che un assalto del virus il prossimo inverno possa essere più difficile di quello che stiamo attraversando adesso», afferma Robert Redfield, direttore dei Cdc, in un’intervista al Washington Post.

Nel frattempo, Singapore estende le misure anti Covid-19 dal 4 maggio al primo giugno: è quanto ha annunciato il premier Lee Hsien Loong sul lockdown parziale della città, noto come «circuit breaker», che prevede lo stop temporaneo a scuole e molti luoghi di lavoro. Il ministero della Salute ha recentemente annunciato altri 1.111 casi di Coronavirus (9.125 i totali). Le ultime infezioni sono soprattutto legate ai focolai nei dormitori dei lavoratori stranieri del settore delle costruzioni.

In Cina Harbin, città di 10 milioni di abitanti e capoluogo della provincia del nordest di Heilongjiang, ha rafforzato il suo lockdown parziale al fine di contenere la diffusione di ritorno del Coronavirus, a causa dei casi importati dalla Russia da cittadini cinesi di ritorno in patria. Secondo i media ufficiali, la città, uno dei punti più a rischio in Cina sul fronte del Covid-19, ha vietato l’ingresso a non residenti e a veicoli non registrati localmente, ordinando l’isolamento per quanti arrivati fuori dal Paese o da aree edipemiche.

Un carico di dispositivi di protezione individuale (Dpi) per medici e infermieri britannici impegnati sul fronte Coronavirus è intanto arrivato nelle prime ore di oggi dalla Turchia nel Regno Unito, dove il Governo Tory di Boris Johnson continua affannosamente a cercare di coprire la penuria di forniture emersa negli ultimi giorni. Dal mondo medico la notizia è stata accolta con sollievo solo parziale, tenuto conto che nella situazione attuale straordinaria, segnata dalla pandemia, occorre un ricambio di circa 150mila camici al giorno per tutti gli ospedali del Regno. La questione della penuria di Dpi e le critiche montanti al Governo sulla gestione dell’emergenza in un Paese dove il numero di morti da Covid-19 rischia d’andare fuori controllo sono oggi al centro del primo Question Time ai Comuni del nuovo leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer, eletto il 4 aprile al posto di Jeremy Corbyn.

Question Time che si svolgerà per la prima volta nella storia di Westminster con una piccola presenza di deputati in aula e altri collegati in videoconferenza attraverso la piattaforma Zoom e nel quale peraltro Starmer non affronterà il premier Boris Johnson, tuttora a riposo in convalescenza, bensì il suo supplente, Dominic Raab.

Infine, in Germania, il Paul Ehrlich Institut ha autorizzato per la prima volta la verifica clinica di un vaccino contro il Coronavirus su un candidato. Secondo quanto ha affermato l’istituto federale per i rimedi biomedici, l’impresa di Magonza Biontech ha ottenuto il permesso di provare il medicinale su dei volontari.

 

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