Italia e Estero

Covid, l'Europa trema: il Belgio annuncia la seconda ondata

In Germania si impenna il numero di contagi, Romania osservata speciale. E l'Oms lancia la campagna #maskchallenge
Il Belgio teme una seconda ondata di Covid-19 - Foto Epa/Olivier Hoslet © www.giornaledibrescia.it
Il Belgio teme una seconda ondata di Covid-19 - Foto Epa/Olivier Hoslet © www.giornaledibrescia.it
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Il Belgio annuncia la seconda ondata, in Germania si impenna il numero dei contagi, la Romania viaggia su una media di oltre mille casi al giorno, in Francia Macron lancia l'ennesimo appello per l'uso della mascherina che presto potrebbe diventare obbligatoria a Parigi.

L'Europa ha paura e si avvia ancora in ordine sparso a fronteggiare l'incognita del nemico invisibile la cui entità, stando ai segnali, si conoscerà ben prima dell'autunno. «È chiaro che è arrivata la seconda ondata di Covid-19. Il numero di infezioni» in Belgio «è in crescita e non è un piccolo aumento. Non sappiamo quanto durerà e quanto saliranno le curve», annuncia Steven Van Gucht, presidente del comitato scientifico sul coronavirus dell'Istituto di sanità, Sciensano. E cerca di sdrammatizzare sottolineando come «questa seconda ondata potrebbe non avere conseguenze drammatiche» perché le misure messe in atto dal Consiglio di Sicurezza Nazionale possono funzionare. Secondo gli ultimi dati diffusi dall'autorità sanitaria belga, il numero medio di infezioni da coronavirus è salito a 517,1 tra il 25 e il 31 luglio, con un aumento del 60% rispetto alla settimana precedente. Il totale dei contagi è ora pari a 70.314, i morti sono 9.850. 

 

 

Torna a salire nelle ultime 24 ore il numero dei contagi anche in Germania (212.539 casi in totale e 9.162 morti, secondo la Johns Hopkins University), con 870 nuovi casi, secondo il Robert Koch Institut. «Ci troviamo già in una piccola seconda ondata», avverte la presidente dell'Associazione dei medici tedeschi Marburger Bund, Susanne Johna. «Il pericolo è vanificare i successi finora raccolti», è il timore di Johna e, anche se la crescita non è paragonabile ai numeri di marzo e aprile e gli ospedali sono preparati ad accogliere i pazienti, «esiste il pericolo di giocarsi i successi finora raccolti».

 

Test su cittadini rumeni in arrivo a Roma - Foto Ansa/Giuseppe Lami © www.giornaledibrescia.it
Test su cittadini rumeni in arrivo a Roma - Foto Ansa/Giuseppe Lami © www.giornaledibrescia.it

 

Preoccupa la Romania, il più colpito tra i Paesi dei Balcani, con 1.232 nuovi casi nelle ultime 24 ore che portano il totale a 55.241. I decessi sono stati 48. Chi arriva in Italia dalla Romania, come pure dalla Bulgaria, ha l'obbligo di quarantena per due settimane mentre l'ingresso è interdetto per gli altri Paesi balcanici extra Ue: Serbia, Montenegro, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord.

Non cessa l'allarme per la ripresa dei contagi neppure in Spagna dove è stato cancellato anche il Mutua Madrid Open 2020 di tennis. In Francia il presidente Emmanuel Macron torna a insistere sulla necessità di continuare ad applicare le linee guida sulla sicurezza, indossando la mascherina in primo luogo, e di restare «vigili» dinanzi al coronavirus, che «continua a circolare», anche a Parigi. La capitale è il terzo dipartimento per casi di Covid e la sindaca Anne Hidalgo pensa a rendere obbligatoria la mascherina in alcune zone: le strade più commerciali, i lungosenna, i parchi e i giardini, i mercati all'aperto.

 

L'Oms ha lanciato la campagna social #maskchallenge - Foto Epa/Sergei Ilnitsky © www.giornaledibrescia.it
L'Oms ha lanciato la campagna social #maskchallenge - Foto Epa/Sergei Ilnitsky © www.giornaledibrescia.it


Sulla mascherina punta l'Oms che lancia una nuova campagna di sensibilizzazione, «Mask Challenge». «Postiamo sui social una nostra foto mentre indossiamo la mascherina per dare il buon esempio e mostrare il nostro impegno contro la diffusione del virus», recita il messaggio. Un monito che arriva nel giorno in cui l'America Latina supera la soglia dei 5 milioni di casi e 202.000 vittime. Il Brasile rimane il Paese più colpito con quasi 95mila morti. Gli Stati Uniti sono i più colpiti al mondo con più di 4.730.000 casi e oltre 156.000 vittime (6.321 malati in 24 ore). Dopo Usa e Brasile il terzo Paese è ancora l'India con 1.855.745 infezioni. Le vittime, nel Paese asiatico, sono 38.938.

Dall'Oms, intanto, arriva una novità sulle origini della pandemia. Anche se i primi focolai di polmonite atipica sono stati registrati in Cina, nella città di Wuhan, non è detto che il salto di specie dagli animali all'uomo sia avvenuto proprio lì. Ad avanzare la nuova ipotesi è Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell'agenzia Onu, che in conferenza stampa a Ginevra ha riferito gli esiti della missione di una squadra di esperti dell'Oms che si è recata in Cina per preparare una spedizione internazionale che tenterà di fare luce sull'origine del Covid-19.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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