Covid, incidenza sale ancora: in Lombardia toccata quota 2.578
Salgono ancora l'indice di trasmissibilità Rt e l'incidenza dei casi Covid in Italia: l'incidenza riferita a ieri 6 gennaio è infatti pari a 1.669 casi su 100mila abitanti e raddoppia rispetto al valore di 783 della scorsa settimana.
L'Rt sale invece a 1,43 dal valore di 1,18 della settimana precedente. Emerge, secondo quanto si apprende, dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute all'esame delle cabina di regia.
I valori più alti dell' incidenza di casi Covid-19 sono registrati questa settimana in Toscana (2.680 casi per 100mila abitanti), Lombardia (2.578,1) e Valle d'Aosta (2.255,9).
Dati che raccontano della rapidità con cui si va diffondendo in particolare la variante Omicron, ma che non desterebbero troppo allarme in senso assoluto visti i sintomi molto contenuti (per i vaccinati). La progressiva endemizzazione del virus mette piuttosto a rischio la tenuta di molti servizi sotto il peso di isolamenti e quarantene, anche se c'è chi lancia comunque il monito a non considerare meno grave la minaccia dell'attuale situazione dei contagi: è il caso di Gimbe e dell'istituto di ricerca Usa che per l'Italia ipotizza addirittura un picco a febbraio con 500 morti al giorno.A preoccupare al momento è comunque il tasso di occupazione in terapia intensiva, salito al 15,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio) a fronte del 12,9% del 30 dicembre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 21,6% (rilevazione ministero al 6 gennaio) lievitato di 9 punti percentuali dal 30 dicembre (17,1%).
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Gli ospedali «sono in difficoltà» dice il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri, all'indomani di una giornata che ha fatto registrare.
In modo non uniforme, però. Se nel Bresciano la situazione sembra ancora sotto controllo, dieci tra Regioni e Province Autonome sono classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell'impossibilità di valutazione, 11 risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, sei sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto.
È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50% rispetto al 48%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34% rispetto al 31%).
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