Covid e ricevimenti: nessun limite per il numero di ospiti
Non ci sarà un limite al numero di persone che possono partecipare alle feste successive ai matrimoni, alle comunioni o ai battesimi che si svolgeranno in luoghi aperti. È quanto ha deciso il Comitato tecnico scientifico al termine della riunione di ieri nella quale è stato comunque fissato un tetto massimo (mille persone) ed è stato ribadito che per partecipare alle cerimonie sarà necessario avere una delle tre certificazioni verdi.
In pratica tutti i partecipanti ai matrimoni (o ricevimenti in genere) dovranno quindi avere il certificato di avvenuta vaccinazione (ciclo completo, quindi due dosi per Pfizer, AstraZeneca e Moderna e una per Johnson&Johnson), quello di guarigione (rilasciato da Asl o medico di base) o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la cerimonia.
Per quanto riguarda invece le feste che si svolgeranno nei locali al chiuso, gli esperti hanno sottolineato che il numero degli ospiti deve essere correlato alla capienza del locale, così come già avviene per i ristoranti. E valgono le stesse regole per la ristorazione: mascherina quando ci si alza dal tavolo e non più di quattro persone per tavolo a meno che non siano conviventi.
«Abbiamo scongiurato l'imposizione di un limite massimo e aprioristico di invitati per il comparto del wedding e delle cerimonie private. L'unico criterio che verrà seguito, per stabilire quanti ospiti potranno essere presenti, è il distanziamento sociale di due metri fra i tavoli. Un'altra novità importante è che non ci sarà più bisogno della presenza di un covid manager durante gli eventi privati: abbiamo così evitato un ulteriore costo per le imprese»: lo afferma Michele Boccardi, presidente di Assoeventi, l'associazione di Confindustria dei settori Events, Luxury e Wedding. «Quindi, detto semplicemente, - continua Boccardi - una struttura più grande potrà ospitare più persone di una struttura più piccola. Sembra una cosa banale e lapalissiana, ma ci siamo dovuti battere per settimane per ottenere l'applicazione di questo semplice principio di buonsenso»..
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