Italia e Estero

Covid, cosa prevede la nuova ordinanza di regione Lombardia

Il documento con le nuove misure sarà valido dal 17 ottobre al 6 novembre. Il testo completo
REGOLE ANCORA PIU' STRINGENTI
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Bar e ristoranti chiusi dalle 24 da sabato in Lombardia. È questa la principale novità contenuta nella nuova ordinanza emanata dal governatore, Attilio Fontana, per cercare di contenere i contagi sul territorio della Regione. Il testo è stato sottoposto anche al ministro della Salute, Roberto Speranza.

La Lombardia ancora duramente colpita dal Covid si prepara così ad una nuova stretta con un'ordinanza che entrerà in vigore a partire dal 17 ottobre e fino al 6 novembre. Niente lockdown e coprifuoco, ma ci saranno appunto limitazioni per bar e ristoranti, più controlli e un ritorno seppur parziale della didattica online per le scuole superiori, in modo da evitare affollamenti sui mezzi pubblici.

«Le nuove misure non saranno drammatiche - ha spiegato il governatore lombardo, Attilio Fontana, al termine del vertice con i sindaci lombardi, con il prefetto di Milano, Renato Saccone, e con i capigruppo dei partiti in Consiglio regionale, in cui si sono confrontati sulle proposte da portare al Comitato tecnico scientifico -. I lombardi possono essere meno preoccupati ma devono essere attenti alle misure altrimenti c'è il rischio che l'epidemia degeneri. Io sono meno preoccupato che a marzo».

I provvedimenti dell'ordinanza saranno omogenei su tutta la Lombardia, non ci saranno restrizioni in più a Milano o nei territori più colpiti perché, come ha sottolineato Fontana, «il virus purtroppo è diffuso in tutta la regione».

Uno degli obiettivi del provvedimento è quello di ridurre la movida serale: ci sarà quindi il divieto di consumare bevande su suolo pubblico dopo le ore 18, bar e ristoranti da sabato dovranno chiudere alle 24 e in queste attività dopo le 18 il consumo di alimenti e bevande sarà consentito esclusivamente ai tavoli.

Nel dettaglio:  

1. Le attività di somministrazione di alimenti e bevande sia su area pubblica che su area privata (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie, pizzerie, chioschi) sono consentite sino alle 24; in tali attività dopo le 18 il consumo di alimenti e bevande è consentito esclusivamente ai tavoli; la misura di cui al presente punto non si applica agli esercizi situati lungo le autostrade e nelle aerostazioni;
2. È vietata la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica da parte di tutte le tipologie di esercizi pubblici, nonché da parte degli esercizi commerciali e delle attività artigianali dalle 18. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio;
3. Sono chiusi dalle 18 alle 6 i distributori automatici cosiddetti "h24" che distribuiscono bevande e alimenti confezionati, con affaccio sulla pubblica via; tale misura non si applica ai distributori automatici di latte e acqua;
4. È vietata dalle 18 alle 6 la consumazione di alimenti e bevande su aree pubbliche;
5. È sempre vietato il consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nelle aree pubbliche compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico;
6. I sindaci possono adottare ulteriori misure restrittive, anche in relazione al divieto assoluto di assembramento, e devono assicurare massima collaborazione ai fini del controllo sul rispetto delle presenti misure.

Inoltre saranno messi in campo più controlli come ha spiegato anche il prefetto di Milano, Renato Saccone, al termine del vertice di questo pomeriggio. «Non parliamo di coprifuoco per favore - ha precisato il prefetto - perché la nostra vita non dipende solo dall'apertura di un bar o un ristorante. I controlli saranno ancora più incisivi e massicci con la nuova ordinanza».

Fontana ha poi detto che «chiederemo al governo di prevedere in maniera decisa e significativa risorse compensative per quelle attività economiche che inevitabilmente subiranno ripercussioni dagli esiti di questa decisione, condivisa da tutti i partecipanti al tavolo».

Sul fronte della scuola e del trasporto pubblico la Regione, in accordo con i sindaci, ritiene che si debba ricorrere alla didattica a distanza «non assoluta ma parziale» nelle scuole superiori, con una alternanza di lezioni da casa e in presenza fisica a scuola. Un'altra richiesta è quella di scaglionare gli orari di ingresso alle elezioni in modo da non saturare i mezzi pubblici negli orari di punta.

Per le università la didattica a distanza dovrebbe essere adottata, come indicazione, per tutti ad eccezione che per le matricole e gli specializzandi.

L'ordinanza contiene poi lo stop di tutte le competizioni sportive dilettantistiche di carattere regionale che prevedono il contatto fisico, comprese quelle dei settori giovanili anche di allenamento, oltre che la chiusura delle sale gioco, sale scommesse e bingo.

La Regione Lombardia, in accordo con i sindaci, chiederà al governo anche un aumento della quota di smartworking per tutte le attività dove è possibile metterlo in campo.

L'accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della rete territoriale da parte di familiari/caregiver e conoscenti degli utenti ivi presenti è vietata, salvo autorizzazione del responsabile medico ovvero del Referente COVID-19 della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita) e, comunque, previa rilevazione della temperatura corporea all'entrata e l'adozione di tutte le misure necessarie ad impedire il contagio.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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