Covid, boom di positivi in Italia: a Brescia oltre duemila contagi
È boom di contagiati di Covid in Italia, oltre 132mila in un giorno con un tasso di positività sopra il 28% e quasi mezzo milione di tamponi eseguiti. Salgono anche i morti che tornano ad avvicinarsi alla soglia dei 100, esattamente 94. Sale di un punto in 24 ore, tornando al 12%, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area non critica occupati da pazienti con Covid-19, stabili invece al 3% le terapie intensive, rileva l'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).
Ospedali sotto osservazione
Il virus corre in Italia e nella vicina Francia sono stati superati i 200mila casi. Si guarda con apprensione all'arrivo delle nuove varianti, e fra queste in particolare all'ultima che arriva dall'India, BA.2.75, nel timore che possa aumentare ancora di più la crescita delle curve.
«Faremo i conti con la ricaduta sugli ospedali», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha annunciato un richiamo «allargato» per la quarta dose. L'ipotesi è di estenderla ai 60enni e si valuta anche per gli over50. Nel frattempo aumentano i vaccini anti-Covid disponibili per i più giovani: l'azienda Novavax ha annunciato che la Commissione Europea ha approvato l'Autorizzazione all'Immissione in Commercio condizionata estesa per Nuvaxovid negli adolescenti in Europa di età compresa tra i 12 e i 17 anni, dopo il parere positivo dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema).
In Lombardia e a Brescia
Sono 19.037 i nuovi casi di Covid registrati oggi in Lombardia, a fronte di 72.586 tamponi effettuati, di cui è risultato positivo il 26,2%. Sale quindi il tasso di positività rispetto al 22,8% di ieri quando i contagiati lombardi erano 3.249 (su 14.230 tamponi). Crescono di 76 i ricoverati in area medica, per un totale di posti letto occupati a livello regionale pari a 1.103. Si rileva anche un ricovero in più rispetto a ieri nei reparti di terapia intensiva, il cui totale complessivo è di 26 posti occupati. Nelle ultime 24 ore i decessi sono 7 (ieri 4), per un numero complessivo da inizio pandemia di 40.886. È quanto emerge dal consueto bollettino sulla situazione epidemiologica regionale diffuso dal Ministero della Salute.
La maggiore incidenza del virus si registra nella Città Metropolitana di Milano, dove i positivi odierni sono 6.404, di cui 2.395 a Milano città. Nelle province lombarde i casi di coronavirus sono a Bergamo: 1.415;
Brescia: 2.353; Como: 961; Cremona: 669 Lecco: 618; Lodi: 455; Mantova: 837; Monza e Brianza: 1.785; Pavia: 1.082; Sondrio: 234; Varese: 1.655.
La nuova Omicron
Intanto si guarda alla nuova sottovariante di Omicron - BA.2.75 - segnalata in India il 2 giugno scorso, che è «in apparente rapida crescita», segnala in un tweet il virologo Tom Peacock, dell'Imperial College di Londra. Su questa nuova arrivata della famiglia Omicron non esistono al momento pubblicazioni scientifiche, ma segnalazioni sul web fra gruppi di esperti, che rilevano soprattutto come questa nuova sottovariante sia una seconda generazione, derivata a sua volta dalla Omicron BA.2 ma diversa da questa per via di nove mutazioni sulla proteina Spike, con la quale il virus si aggancia alle cellule umane. Proprio a causa di queste ultime, che probabilmente la rendono più trasmissibile, si è preferito distinguerla dalla BA.2: «Vale la pena tenerla d'occhio», osserva Peacock.
Un'altra probabile caratteristica è la velocità con cui nell'arco di un mese si è diffusa dall'India alla Germania e al Canada, fino alla Nuova Zelanda. Tuttavia è presto per trarre conclusioni, osserva Peakok, considerando che le «sequenze finora raccolte sono poche».
«In Italia non è stata rilevata», afferma il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge. «È presto per poter dire oggi che la variante diventerà predominante: occorrono dati che oggi non abbiamo, né possiamo immaginare», spiega il genetista, per il quale «era sicuro che nuove varianti sarebbero arrivate e che potranno arrivarne altre, non essendoci più alcuna restrizione». Per l'infettivologo Matteo Bassetti, «vale la pena tenere d'occhio, ma senza allarme» la nuova sotto-variante «in quanto potrebbe essere ancora più contagiosa della Omicron 5 e avere un'elevata capacità di infettare, le persone guarite e vaccinate».
I vaccini, aggiornati
Intanto c'è attesa per l'arrivo dei vaccini aggiornati. Secondo Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), quello bivalente a mRNA aggiornato sul ceppo BA.1 potrebbe «essere approvato» per settembre. Per quelli aggiornati su BA.4 e 5 bisognerebbe aspettare l'inverno. E per Palù andrebbe somministrato «a tutti gli over60 a prescindere dalla presenza o meno di patologie. Del resto è quello che si fa con il vaccino antinfluenzale».
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