Covid: AstraZeneca è il vaccino meno somministrato
Le regioni dicono di non avere abbastanza vaccini a disposizione. L’Europa e l’Italia tuonano contro AstraZeneca che non rispetterebbe i patti per quanto riguarda le forniture di vaccino, ma nell’Instant Report Covid-19 dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica (Altems) emerge che sono molte le dosi del siero di Oxford ad essere nei frogoriferi italiani.
È infatti il vaccino Pfizer/BioNTech quello più somministrato al momento in Italia, Moderna quello che lo è meno e Astrazeneca quello per il quale il numero di dosi ferme è maggiore: su un complesso di 1.779.946, ne fa totalizzare infatti 1.190.619, complice anche il fatto che è il vaccino utilizzato da minor tempo e che è andato incontro a una sospensione di alcuni giorni.
Al 21 marzo le prime somministrazioni sono pari a 5.398.209 (55,8%), le seconde sono pari a 2.499.845 (25,8%) e le dosi in frigorifero sono pari a 1.779.946 (18,4%).
Analizzando i sottogruppi dei vaccini, per quell Pfizer/BioNTech al 21 marzo le prime somministrazioni sono pari a 3.837.967 (58,1%), le seconde sono pari a 2.422.234 (36,6%) e le dosi in frigorifero sono pari a 350.299 (5,3%).
Per i vaccini Moderna le prime somministrazioni sono pari a 277.903 (46,8%), le seconde sono pari a 76.569 (12,9%) e le dosi in frigorifero sono pari a 239.028 (40,3%).
Per i vaccini AstraZeneca, infine, le prime somministrazioni sono pari a 1.282.339 (51,8%), le seconde sono pari a 1.042 (0,1%) e le dosi in frigorifero 1.190.619 (48,1%).
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