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Cosa prevedono le nuove norme sulla legittima difesa

Ecco cosa prevede il testo sulla legittima difesa approvato dall’Aula della Camera, che ora passa al Senato
La Camera dei deputati - Foto Ansa/Fabio Frustaci
La Camera dei deputati - Foto Ansa/Fabio Frustaci
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Ecco cosa prevede il testo sulla legittima difesa approvato dall’Aula della Camera, che ora passa al Senato. 

Viene specificato che si considera legittima difesa la reazione a un’aggressione in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte. C’è anche l’introduzione con violenza, minaccia o inganno nelle tipologie di casi in cui è consentito rispondere quando si è attaccati nelle proprie pertinenze, pur rimanendo la necessità del principio di proporzionalità tra la difesa e l'offesa e il grado di pericolo, che già prima era presunta, quando la difesa effettuata anche con l’ausilio delle armi (per chi ne detiene almeno una da fuoco deve essere regolarmente registrata) avviene per un’aggressione notturna senza desistenza e con rischi reali per l’incolumità del proprietario e di familiari e ospiti.

Nella legittima difesa domiciliare è sempre esclusa la colpa di chi spara se l’errore, in situazioni di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale, è conseguenza di un grave turbamento psichico causato dall’aggressore. Nel caso in cui sia dichiarata la non punibilità per legittima difesa, tutte le spese processuali e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato. Un onere per l'erario stimato in 295.200 euro dal 2017.

In giurisprudenza, la legittima difesa «trova il suo fondamento nella necessità di autotutela della persona che si manifesta nel momento in cui, in assenza dell’ordinaria tutela apprestata dall’ordinamento, viene riconosciuta entro determinati limiti una deroga al monopolio dello Stato dell’uso della forza (vim vi repellere licet)».

I requisiti sono contenuti nell'articolo 52, «in presenza dei quali è esclusa la punibilità» sono «l’esistenza di un diritto da tutelare (proprio o altrui), la necessità della difesa, l'attualità del pericolo, l'ingiustizia dell'offesa e il rapporto di proporzione tra difesa e offesa».

 

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