Corte, 'uccise la moglie in overkilling e non è credibile'

ANCONA, 18 MAR - "L'azione dell'aggressore può essere ricondotta all'ambito di un vero e proprio fenomeno di overkilling, di concentrazione di colpi mortali, con feroce reiterazione dei fendenti che si abbattevano sulla vittima, sicuramente eccedendo nell'azione lesiva che ne causava la morte". Così la Corte d'Assise di Ancona scrive nella sentenza di condanna all'ergastolo per Franco Panariello, il 56enne di Torre del Greco (Napoli) che uccise la moglie Concetta Marruocco, 53 anni, sua concittadina, a Cerreto d'Esi (Ancona). Il delitto si consumò nella notte del 14 ottobre del 2023, nell'abitazione di via Ciccolini, da cui l'imputato era stato allontanato, con applicazione del braccialetto elettronico, dopo una denuncia per maltrattamenti in famiglia presentata dalla donna. Quella sera il braccialetto non suonò perché era scarico. La vittime venne martoriata con 43 coltellate e morì sul letto dove era stata sorpresa mentre dormiva. L'ergastolo è stato inflitto il 17 dicembre scorso. A giudizio della Corte, presieduta dal giudice Roberto Evangelisti, Panariello avrebbe mentito anche perché "portava in luogo pubblico il coltello da cucina allo specifico fine di uccidere la moglie". I giudici hanno ritenuto "non credibile l'imputato nel momento in cui sosteneva di aver avuto intenzione di approcciarsi alla moglie soltanto per avere un chiarimento". Se così fosse stato è "incomprensibile che si sia avvicinato alla casa con un coltello solamente per discutere, nulla aveva da temere per la stazza, pesava 120 chili e sovrastava la moglie". Le motivazioni della sentenza, depositate il 4 marzo scorso, sono state scritte in appena 16 pagine. Panariello è stato condannato ad ottobre anche per maltrattamenti (5 anni di carcere), ma la difesa, l'avvocato Ruggero Benvenuto, ha fatto appello. Scontata la richiesta d'appello anche per l'omicidio.
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