Italia e Estero

Corte appello, via riconoscimento divorzio per ripudio islamico

Corte d'appello di Ancona
Corte d'appello di Ancona
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ANCONA, 04 FEB - Ad Ancona accolto il ricorso di una donna contro il riconoscimento del divorzio per ripudio islamico presentato dal marito al Comune di Ancona. La decisione è della Corte d'appello che ha ordinato al Comune la cancellazione della registrazione della relativa annotazione. L'istanza della donna, residente in provincia, chiedeva di cancellare il divorzio per ripudio islamico, avvenuto all'estero, e annotato nel registro anagrafico dal Comune di Ancona , secondo i legali della richiedente, senza alcun controllo. Il Comune si era opposto alla cancellazione, rivendicando la legittimità del proprio operato. La Corte ha invece accolto le argomentazioni dei legali della donna, gli avvocati Andrea Nobili e Bernardo Becci di Ancona, che avevano evidenziato "l'irricevibilità nel nostro ordinamento di un provvedimento oscurantista, perché contrario all'ordine pubblico, in quanto discriminatorio e in violazione del principio di parità difensiva tra uomo e donna. "Si tratta - osservano i legali - di una delle prime pronunce di tal genere in Italia, che apre le porte a una riflessione sulla compatibilità di regole appartenenti ad altre culture con i valori della nostra civiltà giuridica". La donna ha accolto la decisione con commozione, perché come aveva avuto modo di affermare, la sua era una battaglia in nome di tante donne oppresse da un vero patriarcato. Anche i suoi legali esprimono grande soddisfazione perché, affermano, "la Corte di Appello ha fatto giustizia di una situazione intollerabile e, a tutela del rispetto di diritti fondamentali, ha messo dei punti fermi di cui gli enti locali non potranno non tenere conto".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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