Coronavirus, sì bipartisan alle Messe. Non si sa ancora da quando
Sì bipartisan alla ripresa delle Messe anche se non c’è ancora una data. La Camera ha approvato, con soli 4 astenuti, un emendamento che permette la ripresa delle Messe dopo un accordo con la Cei sulla sicurezza durante le celebrazioni religiose.
L’emendamento è stato presentato dai deputati Ceccanti (Pd), De Filippo (Iv) e Occhiuto (Fi). Il Parlamento, maggioranza e opposizione, spinge dunque affinché il governo proceda all’adozione di protocolli sanitari, adottati d’intesa con la Chiesa cattolica e con le confessioni religiose diverse, per la definizione delle misure necessarie per lo svolgimento delle funzioni religiose in condizioni di sicurezza.
Durante il dibattito, Lega e Fdi hanno criticato questa soluzione perché non prevedeva una data certa per la ripresa delle Messe e avevano proposto propri emendamenti per fare riprendere subito le celebrazioni in chiesa; poi però anche Lega e Fdi hanno votato questa soluzione. «Dispiace che il Parlamento abbia preferito una formulazione che, tradotta, vuol dire attendere che Conte ’consenta’ ai fedeli di essere tali», ha commentato il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Per il leader della Lega Matteo Salvini, l’ok della Camera alla ripresa delle Messe, rispettando le condizioni di sicurezza, è «di buonsenso, tra le tante libertà c’è quella di culto nel rispetto delle distanze, con le mascherine - ha aggiunto -. Quando lo chiesi io settimane fa, apriti cielo».
Governo e Cei intanto continuano l’interlocuzione sul protocollo che dovrebbe consentire una ripresa della vita religiosa, al di là dei funerali che vengono già celebrati dall’inizio di questa settimana con il via alla cosiddetta Fase 2. Archiviati i termoscanner, non più vincolanti, restano le norme di distanziamento e l’obbligo delle mascherine. Bisogna decidere come contingentare le presenze. Per i funerali la questione è più facile perché riguardano di fatto un nucleo familiare che può essere al massimo di 15 persone.
E se la Chiesa italiana punta alla ripresa delle Messe per il 24 o 31 maggio, che segnano le due feste di Ascensione e Pentecoste, anche il mondo musulmano vorrebbe chiudere il Ramadan, il 23 maggio, in moschea. Intanto il Viminale ha ’riunito’ in conferenza telematica i rappresentanti delle varie aree confessionali, per definire un protocollo di comportamento che consenta alle varie comunità di fede di riprendere almeno alcune attività, nel rispetto delle norme anticontagio. All’incontro hanno partecipato esponenti dell’Unione delle comunità ebraiche, bahài e sikh, delle Chiese ortodosse e di quella anglicana, delle associazioni islamiche, dei mormoni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato