Coronavirus, proseguono le proteste nelle carceri italiane
Proseguono le proteste nelle carceri italiane legate alle nuove misure entrate in vigore per contenere l’epidemia di coronavirus, che prevedono lo stop agli incontri con i familiari.
Un gruppo di detenuti del carcere milanese di San Vittore, una trentina circa, sono tornati a manifestare sul tetto dell'istituto. La stessa cosa accade anche al Pagliarelli di Palermo. Ne dà notizia il segretario generale del Sappe Donato Capece. A Palermo, in particolare, 400 detenuti avrebbero il controllo di una parte del penitenziario e alcuni sono saliti sul tetto.
Altre proteste sono in corso anche a Campobasso e Matera, ma in questi casi, consistono nella battitura delle sbarre. È lo stesso tipo di protesta che c'è stata ieri a Udine e in altri penitenziari del Friuli Venezia Giulia.
Complessivamente sono otto i detenuti morti dopo la rivolta a Modena. Quattro sono deceduti nello stesso penitenziario, gli altri morti sono tra i reclusi trasferiti nei penitenziari di Alessandria, Verona, Parma e Ascoli.
A Foggia sono stati catturati nella notte 11 detenuti evasi ieri, ma altri 23 sono ancora in fuga. Fra loro ci sono anche un omicida e tre persone legate alla mafia garganica.
È inoltre di tre detenuti morti, in conseguenza dell'assunzione di farmaci, presumibilmente metadone sottratto in infermeria, il bilancio dei disordini a Rieti. Altre otto persone sono ricoverate in ospedale.
Si è invece conclusa la rivolta nel carcere di Melfi, in provincia di Potenza. Liberati i nove ostaggi, tra i quali quattro agenti della polizia penitenziaria e cinque operatori sanitari.
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