Coronavirus, portaerei De Gaulle: oltre mille casi e un enigma
Sono saliti a 1.081 i positivi al Covid-19 sulla portaerei nucleare Charles de Gaulle, il fiore all’occhiello della Marine Nationale Francese, nonché sul gruppo aeronavale che la accompagnava, su un totale di 2.300 persone, secondo quanto dichiarato all’Assemblea Nazionale dal ministro dell’Esercito Florence Parly. Tra questi, 545 presentano sintomi, 24 sono stati ricoverati e uno si trova in rianimazione. In totale sono 2.010 i test realizzati sui 2.300 membri dell’equipaggio e i negativi sono stati posti in quarantena.
«Siamo e saremo trasparenti», ha dichiarato il direttore centrale del Servizio sanità delle forze armate, Marilyne Gygax Généro, davanti alla commissione esteri del Senato.
«La contaminazione della portaerei - ha aggiunto - è un evento assolutamente importante. Ci saranno senza dubbio conseguenze da trarre al termine di questa crisi».
Da parte sua, il presidente della commissione nonché senatore dei Républicains, Christian Cambon, ha indicato che chiederà al ministro Parly un test sistematico del personale in partenza per le operazioni militari. «Non è comprensibile che i militari non possano beneficiare di test prima della loro partenza in missione, per la loro sicurezza, ma anche per la loro efficacia operativa», ha affermato.
Il direttore ha inoltre riconosciuto l’impossibilità operativa di testare l’insieme delle unità militari francesi come anche l’impossibilità di generalizzare l’uso di mascherine. La portaerei nucleare Charles De Gaulle era arrivata a Tolone domenica, con due settimane di anticipo rispetto ai piani iniziali.
L’origine della contaminazione a bordo resta al momento un enigma. Due inchieste sono in corso per chiarire le circostanze di quanto accaduto.
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