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Coronavirus nel mondo: la risposta degli Amish dell'Ohio

Ecco come si comporta la comunità religiosa ancorata tuttora agli usi e ai costumi della società pre-industriale di tre secoli fa
Un gruppo di uomini appartenenti alla comunità Amish
Un gruppo di uomini appartenenti alla comunità Amish
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L’epidemia di Coronavirus mobilita gli Amish nell’Ohio, uno degli Stati in cui è più numerosa la comunità religiosa ancorata tuttora agli usi e ai costumi della società pre-industriale di tre secoli fa. In case o in magazzini, rispettando le regole di distanziamento sociale raccomandate dalle autorità, mascherine e indumenti protettivi vengono sfornati senza sosta dopo un appello della Cleveland Clinic di dare assistenza alle sue strutture in collasso.

Da un lato uno dei templi della moderna medicina, dall’altro uomini, donne e bambini che vivono e vestono come nel Settecento. L’epidemia ha appena lambito le loro comunità isolate dal mondo (solo tre casi confermati sono stati registrati nella Holmes County dell’Ohio, la seconda per numero di Amish al mondo dopo quella di Lancaster in Pennsylvania), ma l’impatto si è fatto sentire sull’economia domestica di sarte e artigiani, che da un giorno all’altro sono rimasti senza lavoro.

Gli Amish disoccupati pregano per le autorità mondiali «perché il Coronavirus è una piaga globale», ma non chiedono i sussidi statali perché «è in conflitto con la nostra fede», ha spiegato al New York Times Atlee Raber, fondatore di Berlin’s Garden, una piccola azienda che di solito produce mobili da giardino da bottiglie di plastica riciclata e che si è riconvertita per realizzare schermi facciali per medici e infermieri: dopo il primo ordine per lo Yale New Haven Hospital in marzo la produzione è arrivata a quasi 100mila al giorno.

Si cuciono anche indumenti protettivi di tela cerata e copri-scarpe di Tyvek, mentre gli esperti falegnami della Holmes County realizzano pareti divisorie per gli ospedali di New York. Intanto però lo spettro del virus aleggia sul dolce paesaggio punteggiato da fienili e grandi fattorie, i «buggies» parcheggiati davanti agli steccati di legno: protetti perché isolati, ma minacciati per il loro forte spirito comunitario, come gli hasidim di Brooklyn, gli Amish hanno la loro vita scandita da attività di gruppo, matrimoni e funerali che richiamano centinaia di persone.

Di qui lo sforzo delle autorità di trasmettere l’allarme a chi non ha computer o televisione. Ci sta provando la contea di Lancaster in Pennsylvania con una clinica «drive-through» attrezzata per accogliere i calessini trainati dai cavalli, dove oltre ai test si diffonde il messaggio a rispettare le norme anti-assembramento.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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