Coronavirus, la scommessa dei test rapidi: 3 minuti per l'esito
La scommessa per fermare il coronavirus si gioca anche sul fronte dei mezzi per individuare chi si è ammalato e si moltiplicano da settimane gli annunci di test rapidi e ultrarapidi per i quali serve anche un'altra caratteristica importate: l'economicità. Il Comitato tecnico scientifico sta esaminando gli esami diagnostici per la validazione al loro utilizzo in modo da poter ampliare i controlli anche alle frontiere e agli arrivi negli aeroporti.
Un tampone in soli tre minuti è la promessa di un'azienda campana, la Cosvitec, che in collaborazione con il Dipartimento di Fisica «Ettore Pancini» dell'Università Napoli Federico II, che ha messo a punto un kit per il rilevamento rapido del virus. Se la carica infettante è alta, il test risulta positivo anche in un solo minuto. Basta una semplice provetta, evitando costose apparecchiature e il ricorso a personale specializzato.
Un test rapido all'esame degli esperti del Cts è quello testato in Veneto: 7 minuti per ottenere il risultato con un costo di 12 euro contro i 18 di un normale tampone. Lo ha sperimentato l'Ulss 2 del Veneto e presentato dal presidente Luca Zaia. I dati sono stati già trasferiti allo Spallanzani di Roma e al Ministero della Salute ed è stato già provato su circa mille persone.
Sviluppati poi in Gran Bretagna due test rapidi che permettono di scoprire l'infezione da SarsCoV2 in 90 minuti, distinguendola da altre malattie respiratorie stagionali come l'influenza: il governo sta già iniziando a distribuirli in maniera massiccia in ospedali, case di cura e laboratori per aumentare la capacità diagnostica in vista dell'autunno.
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