Coronavirus, il punto di Regione Lombardia
I rappresentanti di Regione Lombardia sono tornati oggi di fronte alla stampa per fare il punto della situazione sul Coronavirus.
Attilio Fontana si è collegato per l'introduzione ai lavori. Poi la parola a Gallera che ripercorre gli otto giorni dal primo caso conclamato di Coronavirus. Ripercorse le misure attuate in Regione Lombardia: zona rossa e zona gialla. Sei giorni sono trascorsi dall'ordinanza che scadrà domenica. 4835 i tamponi eseguiti, il 75% dei tamponi fatti è risultato negativo, l'11% positivo: 531 positivi, di questi ricoverati 235 lombardi e in terapia intensivia 85. A fronte dei dati e ragionando in vista della scadenza è stato eleborato un piano fatto valutare dai maggiorni esperti.
La diffusione è ancora circoscritta e l'incidenza anche. Il virus clinicamente non dà problemi, è risolvibile al 90%. Solo gli anziani hanno bisogno di passare dalla terapia intensiva. Il 10% dei casi riguardano i medici.
Da un paziente contagiato - si è visto - ci sono due infettati. Ecco che è necessario contenere il virus più possibile, per non mandare in tilt le strutture sanitarie.
COSA FARE, LA PROPOSTA
Regione Lombardia vuole mantenere per un'altra settimana le misure dell'ordinanza in atto, per contenere il contagio. Ma la proposta va vagliata dagli esperti e dal Consiglio dei ministri che si riunisce stasera.
Massimo Galli, direttore dell'Istituto di scienze biomediche dell'Ospedale Sacco di Milano
La situazione non è semplice, il numero di infezioni è alto. Dobbiamo riuscire a ridurre la diffusione per abbassare i casi dai 2- 2,5 contagiati a meno di uno. Gran parte dei letti di rianimazione degli ospedali sono occupati da questa patologia. Circoscrivere il problema non può limitarsi alla zona rossa, ma deve necessariamente articolarsi su alcune misure che portino l'intera area metropolitana fuori dai guai. Medicina impegnativa, ma necessaria.
Prof. Giuliano Rizzardini, medico dell'Ospedale Sacco di Milano
Vinceremo questa battaglia, i medici sono pronti e non si stanno risparmiando.
Fausto Baldanti, Università di Pavia all'ospedale San Matteo
«Abbiamo la mappatura più precisa del mondo, la Cina ha avuto più casi ma meno tempo per studiarne le dinamiche perché travolta dalla situazione»: è quanto ha detto il professore Fausto Baldanti, ordinario di microbiologia e responsabile del laboratorio di virologia molecolare del San Matteo di Pavia, uno degli esperti convocati da Regione Lombardia per elaborare la nuova ordinanza sul coronavirus.
Situazione nuova, per la prima volta c'è un'epidemia mondiale. Nel giro di poche ore, però, la Lombardia ha reagito, mettendo in opera una macchina poderosa. Se c'è da fare un sacrificio, lo faremo. Commosso dalla disponibilità dei medici, anche degli specializzandi di altre sedi. Segno di grande fiducia.
Marco Rizzi, direttore del Malattie infettive del Papa Giovanni di Bergamo
La nostra provincia è stata coinvolta, ma non l'area metropolitana di Bergamo. La crescita dell'epidemia è stata rapidissima. Abbiamo predisposto 100 letti per Coronavirus, ma i posti non bastano. Siamo preoccupati per le prossime settimane e stiamo lavorando sulla nostra capacità di risposta. Il prolungamento dell'ordinanza ci aiuterebbe a contenere la crescita dei contagi.
Paolo Antonio Grossi, ordinario di malattie infettive all'Università dell'Insubria
La Provincia di Varese al momento non è interessata dall'infezione, ma temo che possa accadere a breve, ci stiamo organizzando per poter offrire ospitalità ai potenziali pazienti malati di Coronavirus. Regione Lombardia deve poter far fronte alle necessità di assistenza dei malati che arriveranno. Per fare in modo che la curva epidemica non cresca velocemente la Regione dovrebbre mantenere l'ordinanza.
Angelo Pan, direttore delle Malattie infettive dell'Asst Cremona
Siamo sul fronte del contagio, per noi momento critico. Nell'arco di poco abbiamo riorganizzato il reparto delle malattie infettive. Grande impegno della direzione e degli operatori sanitari. Da venerdì nessuno è più andato a casa. Indispensabile, a fronte dell'impegno, andare al di là del singolo ospedale, coordinare quanto più possibile le attività della regione per venire incontro alle disponibilità dei medici che
De Filippis, direttore sanitario del Sacco di Milano
Il personale si sta prodigando per una risposta rapida per un trattamento di qualità dei pazienti. Il modello di Regione Lombardia è solido e non si mette in piedi in un giorno. Il coordinamento regionale ha dimostrato un grosso sforzo per le analisi di laboratorio. L'aiuto agli ospedali di Lodi e Cremona arriva da tutta la regione. La rete è solida, il confronto è costatene e quotidiano.
Antonio Pesenti, Policlinico di Milano
Questa malattia non è un banale influenza, non è la peste bubbonica, ma è una malattia che impatta molto sulle strutture sanitarie. Richiede l'isolamento e molto sforzo dagli ospedali. Per quanto la Lombardia abbia tutti gli strumenti, il principale provvedimento per evitare il disastro sanitario è contenere la diffusione dell'infezione. Non c'è ancora una terapia specifica, non c'è un vaccino, possiamo solo contenere l'infezione. I rianimatori, le terapie intensive italiane hanno la tecnologie e le competenze, ma l'impegno è quello di prevenire le infezioni. Entriamo nel campo degli igienisti.
Assessore Davide Caparini: SULLE SCUOLE
Abbiamo chiesto di continuare la sospensione delle lezioni delle scuole di ogni ordine e grado. La richiesta deve essere accolta dal consiglio dei ministri. Al momento non abbiamo una risposta, ma è importante per la salute pubblica.
Fabrizio Sala, vice presidente di Regione Lombardia
Chideremo l'accesso ai fondi dell'UE per le calamità naturali. Grazie ai 10 milioni di cittadini lombardi. Dobbiamo rispettare le indicazioni, ma tutto ciò che non è vietato è permesso. Le misure prese sono di indicazione scientifica, non politica. Reagiamo, la Lombardia è forte, abbiamo individuato la strada per combattere il nemico e ce la faremo.
DECESSI aggiornati a due ore fa (ore 15): 17 in Lombardia, tre più di ieri. Sono tutte persone anziane e con quadro clinico compromesso.
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