Coronavirus, da Brescia al mondo: lo stato del contagio
Sono 7.288 i contagiati nel Bresciano dal coronavirus con un incremento di 401 casi rispetto a giovedì quando il totale dei positivi al coronavirus era 6.887.
I deceduti sono 1.114, 70 in più nelle ultime 24 ore. I dimessi - e qui arrivano le belle notizie - sono più dei nuovi contagi, 496. La curva, come mostra la nostra elaborazione, è molto meno veloce. E ci fa ben sperare.
Lombardia.
In Lombardia i positivi sono 37.298, con una crescita di 2.409 in un giorno, mentre ieri era stata di 2.543, e frenano anche i ricoveri: i nuovi accessi nei reparti non di terapia intensiva sono 456 per un totale di 11.137, mentre ieri erano stati 655.
Ed è proprio la situazione degli ospedali che viene sottolineata con soddisfazione dall'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, che parla di «dato confortante» quando spiega che «in tutti i pronto soccorso si registra una riduzione, in alcuni casi lieve, in alcuni casi più marcata» degli accessi, come al San Matteo di Pavia dove sono il 30% in meno mentre «a Lodi per la prima volta in 36 giorni il numero dei pazienti arrivato in pronto soccorso per un problema diverso è maggiore di quelli con problema covid».
«Gli sforzi che stiamo compiendo stanno dando un risultato tangibile, concreto, plastico, nei nostri ospedali si inizia a tirare leggermente il fiato», spiega Gallera.
Italia.
Mentre la Lombardia spera, è il giorno più nero dell'Italia con 969 morti in 24 ore che fanno salire il totale a 9.134.
Il numero complessivo dei contagiati nel nostro paese ha superato quello della Cina: 86.498 sono gli italiani che hanno contratto il virus mentre i cinesi sono 81.897; ma il gigante asiatico ha un miliardo e mezzo d'abitanti e noi siamo solo 60 milioni.
La Lombardia è la più martoriata.
C'è un dato che lascia intravedere uno spiraglio di luce: anche oggi la curva di crescita dei nuovi malati - se ne sono registrati 4.401 che portano il totale a 66.414 - è rimasta stabile e in linea con i giorni precedenti. Dal 23 marzo, infatti, l'incremento giornaliero dei malati oscilla tra il 7 e l'8%, mentre una settimana fa si attestava attorno al 13-15%. Percentuali e numeri che fanno dire sia al presidente dell'Iss Silvio Brusaferro sia a quello del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli che siamo di fronte ad un «rallentamento della crescita». «Stiamo osservando segnali chiari di efficacia delle misure di contenimento, ma non bisogna deflettere dalle misure di distanziamento sociale» dicono gli esperti rendendo poi ufficiale quello che ormai hanno già capito tutti gli italiani: il 3 aprile non finirà la quarantena del paese.
Europa.
Superati i 30.000 casi di coronavirus accertati in Francia nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, annunciando 3.809 casi nelle ultime 24 ore. Il totale è stasera di 32.964 casi. Sfiorano quota 2.000 i decessi, con 299 morti nell'ultima giornata, e un totale di 1.995 morti.
Il picco che segna l'inizio della discesa della curva del contagio da coronavirus è divenuto un miraggio per la Spagna. Anche oggi con oltre 64 mila contagiati e quasi 5 mila morti - 769 nelle ultime 24 ore - la luce in fondo al tunnel non c'è. E i quasi 10 mila operatori sanitari positivi al Covid-19 rendono ancora più difficile la battaglia negli ospedali, sempre più vicini al collasso soprattutto a Madrid dove i decessi in un giorno sono stati 322, nonostante le misure straordinarie messe in campo. La speranza viene riposta in quel 14 per cento di incremento dei contagi che è la crescita minore, in percentuale, degli ultimi 15 giorni. Ieri la crescita era stata del 18 per cento, mercoledì del 20 per cento.
Mondo.
Nelle ultime 24 ore sono 345 le nuove vittime da coronavirus negli Usa, un record da quando è scoppiata l'epidemia nel Paese. È quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University che parla di 18.000 nuovi contagi, portando il bilancio a oltre 97 mila.
La Turchia ha chiuso la quasi totalità delle sue frontiere, bloccando tutti i voli internazionali in partenza e in arrivo per contrastare la diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato stasera in un discorso alla nazione il presidente Recep Tayyip Erdogan.
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