Coronavirus, Aifa ferma l'utilizzo dell'idrossiclorochina
«Nuove evidenze cliniche relative all'utilizzo di idrossiclorochina nei soggetti con infezione da SARS-CoV-2 (seppur derivanti da studi osservazionali o da trial clinici di qualità metodologica non elevata) indicano un aumento di rischio per reazioni avverse a fronte di benefici scarsi o assenti».
Lo afferma in una nota l'Agenzia Italiana per il Farmaco. Per questa ragione, in attesa di ottenere prove più solide dagli studi clinici in corso in Italia e in altri paesi (con particolare riferimento a quelli randomizzati), l'Aifa sospende l'autorizzazione all'utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento dell'infezione da SARS-CoV-2, al di fuori degli studi clinici, sia in ambito ospedaliero che in ambito domiciliare. Tale utilizzo viene conseguentemente escluso dalla rimborsabilità.
La decisione di Aifa arriva a pochi giorni dallo stop decretato a livello planetario dall'Oms, e a poche settimane dall'ok alla sperimentazione dello stesso farmaco su un campione di 800 operatori sanitari.
L'Agenzia ribadisce che «non ha mai autorizzato l'utilizzo di idrossiclorochina a scopo preventivo». L'eventuale prosecuzione di trattamenti già avviati è affidata alla valutazione del medico curante.
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