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Corona deve tornare in carcere: reagisce e minaccia i magistrati

L'ex fotografo dei vip, reo di varie violazioni delle misure cui era sottoposto, deve tornare in cella. La violenta reazione finisce sui social
L'ambulanza danneggiata da Fabrizio Corona - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
L'ambulanza danneggiata da Fabrizio Corona - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Fabrizio Corona torna in carcere, luogo che in un ultimo appello ai giudici tre giorni fa aveva definito «l'inferno», dopo esserci entrato e uscito a più riprese in questi ultimi sei anni. Ancora una volta deve rientrarci per una lunga lista di violazioni delle prescrizioni, come ha stabilito il Tribunale di Sorveglianza di Milano in tarda mattinata.

Decisione contro la quale l'ex agente fotografico, come nel suo stile, ha reagito con rabbia e un po' di scena, prima ferendosi lievemente alle braccia, poi attaccando i magistrati e infine urlando contro la polizia e spaccando un vetro dell'ambulanza che lo ha portato in ospedale. Il tutto, ovviamente, mandato quasi in diretta dal suo entourage sul profilo Instagram, con tanto di foto in posa e immagini persino delle chiazze di sangue nella sua abitazione. Tanto che è dovuto intervenire pure un portavoce di Facebook, società che possiede Instagram, per dire che «i post e le Storie» dell'ex agente fotografico «sono stati rimossi» perché «non permettiamo immagini o video di autolesionismo».

Restando sul puro fronte giudiziario, va detto che il collegio della Sorveglianza (presidente Marina Corti), dopo la richiesta del sostituto pg Antonio Lamanna, ha deciso di revocare da oggi il differimento pena in detenzione domiciliare che gli era stato concesso nel dicembre 2019 per una «patologia psichiatrica». Per i giudici, come emerge dal provvedimento, c'è la necessità di interrompere una dilagante e sempre più frequente commissione di infrazioni da parte di Corona, che trovano fondamento soltanto nella sua volontà di ritenersi arbitrariamente una persona non sottoposta ai vincoli e ai limiti della legge.

Tra le varie diffide per i suoi comportamenti, spiegano i giudici, oltre alle comparsate tv e all'uso smodato dei social, ce n'è pure una per essersi allontanato da casa senza autorizzazione il 30 novembre ed essersi incontrato con una delle presunte vittime di abusi da parte dell'imprenditore del web Alberto Genovese. E un'altra ancora per una festa dopo mezzanotte, il 19 dicembre, in un'abitazione con altre 14 persone in gran parte pregiudicati, violando anche le norme anti-Covid. E poi almeno quattro denunce (una per truffa e un'altra per minacce alla ex moglie Nina Moric) accumulate negli ultimi mesi. «Questo è solo l'inizio, dottoressa Corti, signor Lamanna questo è solo l'inizio. Quant'è vero Iddio sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie», ha detto l'ex fotografo dei vip in un video con tanto di faccia sporcata dal sangue, prima di aggiungere: «Avete creato un mostro».

Poi, altre immagini con la madre in lacrime e il parapiglia contro i poliziotti che hanno dovuto ammanettarlo fuori dalla sua casa e infine il colpo sferrato al vetro dall'ambulanza andato in frantumi. «A fronte di quanto accaduto Croce Maria Bambina si riserva ogni e più opportuna azione giudiziaria», ha spiegato il legale dell'ente, l'avvocato Daniele Pizzi. Denunce a suo carico per minacce potrebbero arrivare anche in Procura a Brescia per le frasi contro le toghe milanesi.

Mentre Corona passerà dal Niguarda, dove è stato ricoverato nel primo pomeriggio, al carcere, la difesa, coi legali Ivano Chiesa («provvedimento incredibile e ingiusto») e Antonella Calcaterra, si prepara al ricorso in Cassazione. Intanto, il fine pena per l'ex agente fotografico è fissato per settembre 2024.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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