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Corea Nord, maggioranza e opposizione chiedono dimissioni Yoon

epa11754816 Head of the main opposition Democratic Party Lee Jae-myung (C) announces his stance at the National Assembly in Seoul shortly after an emergency plenary session of National Assembly passed a resolution urging the president to withdraw martial law in Seoul, South Korea, early 04 December 2024. President Yoon Suk Yeol had declared martial law on 03 December night, citing the need to root out pro-North Korean forces and uphold the constitutional order. EPA/YONHAP SOUTH KOREA OUT
epa11754816 Head of the main opposition Democratic Party Lee Jae-myung (C) announces his stance at the National Assembly in Seoul shortly after an emergency plenary session of National Assembly passed a resolution urging the president to withdraw martial law in Seoul, South Korea, early 04 December 2024. President Yoon Suk Yeol had declared martial law on 03 December night, citing the need to root out pro-North Korean forces and uphold the constitutional order. EPA/YONHAP SOUTH KOREA OUT
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PECHINO, 04 DIC - Maggioranza e opposizione in Corea del Sud trovano ancora un'inedita unità d'intenti nella richiesta di dimissioni del presidente Yoon Suk-yeol, dopo il caos della legge marziale dichiarata e poi ritirata. Il People Power Party, al potere in Corea del Sud ma senza una maggioranza in Parlamento, e il partito Democratico, che invece controlla l'Assemblea nazionale con le altre opposizioni, si sono ritrovati uniti nella richiesta di dimissioni del presidente Yoon. Dopo il voto parlamentare congiunto per bloccare la mossa presidenziale e la successiva dichiarazione di revoca approvata intorno alle 4.30 locali (20.30 di martedì in Italia) durante una riunione di gabinetto, le forze politiche hanno chiesto a Yoon di fare un passo indietro. Il partito Democratico ha dichiarato oggi che i suoi deputati hanno minacciato l'avvio formale delle procedure per metterlo sotto accusa in assenza di dimissioni. "La dichiarazione di legge marziale del presidente Yoon Suk-yeol è stata una chiara violazione della Costituzione. Non ha rispettato alcun requisito per dichiararla", ha reso noto il partito in una nota secondo cui "si è trattato di un grave atto di ribellione e fornisce una base perfetta per il suo impeachment". Per metterlo sotto accusa sarebbe necessario il sostegno di due terzi del Parlamento, ovvero 200 dei suoi 300 deputati. I democratici e gli altri piccoli partiti di opposizione insieme hanno 192 seggi: ma quando il Parlamento ha respinto la legge marziale di Yoon con la votazione unanime dei 190 presenti, circa 10 voti sono arrivati dal People Power Party. Qualora finisse sotto accusa, Yoon verrebbe privato dei suoi poteri fino al responso sul suo destino da parte della Corte costituzionale. Il People Power Party ha chiesto le dimissioni del presidente dopo che il suo leader Han Dong-hun ha sollecitato Yoon a spiegare una decisione di cui non era a conoscenza e di licenziare il ministro della Difesa Kim Yong-hyun, ritenuto il suggeritore della improvvida mossa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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