Italia e Estero

Cooperante italiano ucciso in Bangladesh, rivendicazione Isis

Cesare Tavella, 51 anni, è rimasto ucciso in un agguato rivendicato dall'Isis in Bangladesh
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Un agguato in piena regola, nel cuore diplomatico di Dacca, su cui si allunga l’ombra dello Stato islamico. Un cooperante italiano, Cesare Tavella, di 51 anni, è stato ucciso per strada nel quartiere di Gulshan da almeno tre uomini armati che lo hanno raggiunto in moto e «crivellato di colpi». Dopo poche ore l’Isis ha rivendicato l’uccisione dell’uomo, secondo quanto riferito dalla direttrice del Site, Rita Katz, su Twitter. Una rivendicazione che le autorità italiane stanno verificando.

La Farnesina ha confermato il decesso del connazionale a Dacca, mentre l’ambasciata italiana - che ha informato la famiglia - sta seguendo il caso in stretto contatto con gli inquirenti locali. «In un’operazione speciale dei soldati del Califfato in Bangladesh, una pattuglia ha preso di mira lo spregevole crociato Cesare Tavella dopo averlo seguito in una strada di Dacca, dove gli è stato sparato a morte con armi silenziate, sia lode a Dio», sarebbe la rivendicazione della branca locale dell’Isis citata dal Site. «Ai membri della coalizione crociata diciamo: non sarete sicuri nelle terre dei musulmani. È solo la prima goccia di pioggia», conclude la rivendicazione dei jihadisti sulla quale l’intelligence italiana è al lavoro per raccogliere tutti gli elementi utili. Nel Paese, secondo voci dei servizi segreti raccolte dall’Ansa, c’è una considerevole presenza islamista e le modalità dell’uccisione sembrano indicare che l’obiettivo fosse proprio Tavella.

Nato a Milano ma residente a Casola Valsenia, paese dell’Appennino Ravennate al confine con la Toscana - la vittima lavorava come project manager per una ong olandese, la Icco Cooperation, che ha uffici in Bangladesh. In particolare si occupava di un progetto «Proofs» (Profitable Opportunities for Food Security) nel settore dell’agricoltura locale e dell’alimentazione. 

Secondo il suo profilo sul sito del programma, aveva cominciato a lavorare nell’ambito dello sviluppo nel 1993, sempre nel settore della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale, in diverse ong internazionali soprattutto in Asia. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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