Concorso insegnanti sostegno truccato, direttore nega tutto
CASSINO, 20 GEN - Ha risposto per due ore e mezza alle domande del gip di Cassino Alessandra Casinelli, respingendo ogni addebito. Il direttore delle Risorse Umane dell'Università di Cassino Massimiliano Mignanelli giura di non avere mai preso soldi per aggiustare i concorsi per gli insegnanti di sostegno e di non avere compiuto mai azioni contrarie ai propri doveri; in attesa della conclusione delle indagini si è sospeso da ogni incarico e anche dallo stipendio universitario. La settimana scorsa la Guardia di Finanza ha messo agli arresti domiciliari il titolare del centro studi privato Cervantes di Sora, Giancarlo Baglione e due docenti Unicas Giovanni Arduini e Diletta Chiusaroli, marito e moglie, lui presidente della commissione e lei componente della stessa. Analoga richiesta era stata avanzata dalla Procura di Cassino per Massimiliano Mignanelli, subordinata però all'interrogatorio di oggi. Gli inquirenti ipotizzano la corruzione per il corso di specializzazione per il sostegno nell'anno accademico 2022/2023: 15mila euro per ogni candidato in cambio del superamento del concorso, soldi che per la Procura avrebbe preso Baglione, dividendo con Mignanelli, che dai due docenti avrebbe ottenuto un lotto di argomenti tra i quali il candidato pagante sarebbe stato interrogato. I due prof avrebbero ottenuto in cambio corsi qualificanti gratis dal centro Studi. Dopo l'interrogatorio il gip Casinelli si è riservata la decisone su eventuali misure da adottare nei confronti di Mignanelli. Dopo il direttore sono stati ascoltati i corsisti coinvolti nell'indagine: 27 in tutto gli indagati. Venerdì erano state ascoltate le tre persone finite ai domiciliari nell'ambito dell'operazione "Luna Viola". Giovanni Arduini e Diletta Chiusaroli, assistiti dall'avvocato Ivano Nardozi, avevano risposto a tutte le domande del gip, fornendo la propria versione dei fatti e negando ogni addebito: il legale aveva chiesto la revoca della misura cautelare e nelle prossime ore si attende la decisione del gip. Aveva scelto la strada del silenzio Giancarlo Baglione, assistito dall'avvocato Giuseppe Marino.
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