Comunità ebraica Milano, gli atenei non sono sicuri come prima
MILANO, 04 FEB - "È un peccato che durante una manifestazione pacifica dei ragazzi, che vogliono divulgare il loro messaggio, vengano attaccati o qualcuno provi a farli tacere". Così il vice presidente della Comunità ebraica di Milano, Ilan Boni, ha commentato quando avvenuto alla Statale dove i collettivi pro Palestina hanno protestato durante l'incontro promosso da alcune sigle di studenti ebrei e dei giovani di Forza Italia e della Lega. "Per fortuna ci sono le forze dell'ordine che ci hanno permesso di svolgere questa manifestazione in maniera serena - ha aggiunto al termine dell'incontro -. Sicuramente l'ambiente delle università non è più tanto sicuro come lo era prima. Purtroppo quello che è successo, quello che succede, lo vediamo". Si tratta però secondo il vicepresidente "di una minoranza che fa molto rumore. Poi c'è anche una maggioranza, alcuni hanno il coraggio di parlare, altri magari un po' meno, però sicuramente c'è una grande maggioranza - ha concluso -, che ha voglia di studiare e che ha voglia di dire le proprie opinioni liberamente". "La commissione comunale contro l'odio inizi il proprio lavoro dalla Statale - ha commentato Davide Romano direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano -. Se non c'è spazio per idee democratiche e liberali in università, la cultura intera è a rischio". Per il consigliere comunale di Azione ed esponente della comunità ebraica Daniele Nahum "così come è legittimo organizzare incontri sulla situazione a Gaza e in Cisgiordania, deve essere altrettanto legittimo farlo sul massacro del 7 ottobre ed evidenziare la realtà democratica dello Stato di Israele".
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato