Come stanno andando le app di tracciamento Covid all'estero

Immuni non è l’unica app di tracciamento anti-coronavirus attiva in Europa, anche se ancora non dialoga con le altre. Google e Apple hanno annunciato un aggiornamento congiunto che sarà il via all’interoperabilità delle diverse risorse tecnologiche scelte dai Paesi dell’Ue, ma bisognerà aspettare almeno settembre.

Nel frattempo, ecco come sta funzionando all’estero:

Germania - Corona Warn app
Scaricata da 16 milioni di tedeschi (18% della popolazione) è costata 20 milioni di euro (Immuni al Governo italiano zero) ed è soggetta a continui aggiornamenti. Non è esente da problemi: la Bild nelle scorse settimane ha evidenziato diversi malfunzionamenti sia con Samsung che con Huawei.

Inghilterra - Nhsx app
Testata all’inizio sull’isola di Wight, ha esordito con successo ma poi nei luoghi affollati è andata in tilt. Immediato il dietrofront del governo, che è tornato al tracciamento analogico in attesa della nuova versione, che arriverà tra pochi giorni.

Francia- StopCovid
Con l’Ucraina, è stato l’unico Paese europeo a scegliere un sistema centralizzato, rifiutando la piattaforma messa a punto da Google e Apple che invece consentiva - come in Italia - di memorizzare i dati sui cellulari e non in unico software. È stata un flop: al momento è stata scaricata da poco più di 2,5 milioni di francesi.

Islanda - Rakning C-19
È il Paese per ora con la miglior penetrazione dell’app rispetto alla sua popolazione (360 mila abitanti): è stata scaricata da 4 cittadini su 10. Diversamente da Immuni, però, richiede l’attivazione del Gps e dunque non offre grandi garanzie sulla privacy. È disponibile già da aprile, ma la differenza per il contenimento del contagio l’ha comunque fatta il tracciamento manuale.