Come funziona il Rosatellum 2.0
Attesa per le votazioni sulla fiducia posta dal Governo sulla legge elettorale, che arriva oggi in Senato. Dalle 14 si svolgeranno le 5 chiame nominali, mentre sono previsti per domattina le dichiarazioni e il voto finale. Intanto insorgono le minoranze: continuano le proteste del Movimento 5 Stelle in aula, mentre Mdp annuncia di uscire dalla maggioranza e sale al Quirinale.
Per capire cosa potrebbe cambiare a partire dalle prossime consultazioni elettorali, ecco i dettagli del Rosatellum 2.0 approvato dall’aula di Montecitorio.
Poco più di un terzo dei deputati saranno eletti in collegi uninominali maggioritari, in cui i partiti possono coalizzarsi, e gli altri in modo proporzionale.
- Collegi maggioritari: saranno 231 collegi, pari al 36% dei Seggi della Camera, e 109 al Senato. I partiti si potranno coalizzare per sostenere un comune candidato.
- Proporzionale: I restanti 399 deputati sono eletti con la proporzionale. Dodici deputati continueranno a essere eletti nelle Circoscrizioni Estere (6 i senatori eletti all'estero), con metodo proporzionale e preferenze. In Italia un deputato è eletto in Valle d'Aosta in un collegio uninominale; i restanti 386 deputati saranno eletti con metodo proporzionale in listini bloccati di 2-4 nomi.
- La soglia nella parte proporzionale si attesterà al 3% sia alla Camera che al Senato.
- Una scheda, voto unico: ci sarà una sola scheda. In essa il nome del candidato nel collegio maggioritario sarà affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono, con i nomi dei candidati dei listini. Barrando il simbolo del partito il voto andrà al candidato del collegio e al partito per la parte proporzionale.
- Voto disperso: I voti degli elettori che avranno barrato solo il nome candidato del collegio uninominale saranno distribuiti proporzionalmente ai partiti che sostengono il candidato del collegio.
- Scorporo: non è previsto lo scorporo come accadeva invece nel Mattarellum.
- Trentino Alto Adige: rimane il testo come modificato dall'emendamento Fraccaro-Biancofiore votato a scrutinio segreto l'8 giugno: Sei collegi uninominali e cinque proporzionali.
- Capo politico: al momento di presentare le liste, i singoli partiti (ma non le coalizioni) devono indicare il proprio programma e il proprio «capo».
- Trasparenza: sul sito del Viminale i partiti pubblicheranno non solo liste, nome del «capo» e programma, ma anche lo Statuto e il titolare del simbolo.
- Le firme: rispetto al testo originario, viene dimezzato il numero delle firme da raccogliere per tutti quei partiti o nuove formazioni che non hanno un proprio gruppo. Il numero di firme da raccogliere passa da 1.500-2.000 a circa 750 per ognuno dei 65 collegi plurinominali. Solo per le prossime elezioni, anche gli avvocati abilitati al patrocinio in Cassazione potranno autenticare le firme per la presentazione delle liste elettorali.
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