Come funziona il riconoscimento facciale dell'iPhone X
L’iPhone X ti riconosce dalla faccia. L’avevamo sottolineato quando iniziarono a circolare le anticipazioni sul nuovo modello, arrivato anche in Italia con le relative code, e ci ritroviamo a parlarne ora che sono emersi i primi disguidi legati al riconoscimento facciale (vedere alla voce gemelli o uomini con la barba che poi si radono). Problemi(ni) a parte, siamo di fronte a una tecnologia notevole.
A dire il vero, il sistema offerto dalla Apple non è una novità - è previsto anche sui Samsung Galaxy S8 e sul Note8 -, ma è comunque un passo avanti rispetto a quanto già in commercio in quanto si basa sulla scansione tridimensionale del volto delle persone.
In un articolo pubblicato da Quartz, intitolato Face ID, si sviscera il sistema, partendo dall'assunto che verrà applicato in maniera sempre più estesa nel corso dei prossimi anni. Alla base del nuovo riconoscimento c’è una combinazione di raggi infrarossi e intelligenza artificiale con cui l’iPhone analizza la forma del viso in maniera approfondita, per poi compararla con il modello conservato nella sua memoria. Quartz spiega che non ci sono dettagli precisi rivelati dalla Apple, ma che comunque si possono fare ipotesi piuttosto realistiche sul nuovo strumento.
Per prima cosa, l’iPhone inizia a riconoscerti dal momento in cui guardi attivamente nello schermo. A quel punto emette raggi infrarossi invisibili da due fonti: un proiettore che illumina l’area in maniera generica e un altro composto da 30 mila fasci microscopici puntati su ogni dettaglio del viso.
We used a cheap camcorder capture Face ID’s IR projector working. It’s bananas. https://t.co/lcqc99aXum pic.twitter.com/vJ34synncY
— nilay patel (@reckless) 3 novembre 2017
A questo punto i dati restituiti dai due diversi tipi di raggi sono analizzati da una rete neurale, vale a dire un software che imita il funzionamento del cervello umano, allenato con miliardi di immagini di volti. Tali dati vengono comparati con la faccia conservata nella memoria dell’iPhone, una rappresentazione matematica, cioè, ottenuta scansionando il viso da diversi punti di vista. Nel frattempo, una seconda rete neurale fa un ulteriore check per evitare che si possa fregare il sistema con fotografie o maschere. Se tutto fila liscio, l’iPhone si sblocca e non avrete bisogno di digitare il codice.
Carino, vero? Stando a quanto riporta Quartz, il meccanismo è in grado di funzionare al buio e di capire se sei tu anche quando ti fai crescere la barba, indossi occhiali da sole o altre cose che possono cambiare le caratteristiche del tuo volto, tipo mettere un cappello. Nei mesi scorsi sono usciti articoli in cui si analizzavano problemi di costruzione e funzionamento del Face ID, ma Apple ha negato tutto.
C’è una possibilità su un milione, si legge sempre nel pezzo, che il riconoscimento facciale confonda due persone diverse (se avete un gemello, le probabilità aumentano). A questo punto, c’è solo da immaginare quante applicazioni questa tecnologia può avere oltre all’iPhone. Ad esempio, i controlli negli aeroporti: sono già in corso test in Francia, Giappone e Stati Uniti per utilizzare l’intelligenza artificiale agli scali. A Dubai sono addirittura oltre. In aeroporto c’è un acquario che attira gli sguardi dei viaggiatori: al suo interno ci sono anche 80 occhi elettronici che analizzano i volti per controllare l’identità di chi passa in zona. In Cina, infine, il riconoscimento facciale si usa anche per ordinare da Kentucky Fried Chicken, salire sugli aerei e dispensare la carta igienica nei bagni. In caso, prima di fare un salto a Pechino potete comunque allenarvi con l'iPhone.
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