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Come AstraZeneca condiziona la campagna vaccinale in Lombardia

La diffidenza nei confronti del prodotto dell'azienda anglo-svedese ha portato Fontana ad aprire anticipatamente la fascia tra i 70 e 75 anni
AstraZeneca - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
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La diffidenza nei confronti del vaccino AstraZeneca e la raccomandazione del Cts di somministrarlo preferibilmente agli over 60 irrompono nella già problematica campagna di somministrazione di Regione Lombardia.

In mattinata, l'annuncio del governatore Attilio Fontana di un'apertura anticipata (era prevista tra una settimana) delle prenotazioni della fascia tra i 70 e i 75 anni aveva fatto sperare alla tanto sospirata accelerazione annunciata da giorni dalla struttura guidata da Guido Bertolaso.

Poco dopo però, nel corso di un'audizione in Commissione Sanità, è stato il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, a spiegare il vero motivo di questo anticipo: «Apriamo ai 70enni perché l'adesione della fascia tra i 75 e i 79enni, dopo un primo giorno molto promettente, è stata inferiore al previsto. E la causa è il timore nei confronti del vaccino AstraZeneca».

Un concetto ribadito anche dal presidente della Regione Attilio Fontana, che ha parlato di «insoddisfazione» perché l'adesione per la fascia dai 75 ai 79 anni «è stata inferiore a quello che pensassimo».

A peggiorare la situazione, la raccomandazione del governo di somministrare il vaccino di AstraZeneca agli ultra sessantenni, che spingerà tutte le Regioni a rimodulare la propria campagna vaccinale. «Noi ci atterremo a quanto verrà deciso dal Ministro della Salute - ha spiegato il governatore lombardo -. Abbiamo chiesto di avere al più presto delle indicazioni su come riorganizzare il prosieguo della campagna vaccinale, alla luce delle nuove indicazioni sull'utilizzo del vaccino, di cui Ema ha comunque ribadito la sicurezza. Confidiamo di ricevere in breve tempo le informazioni utili per riprogrammare le agende riservate alle fasce di età under 60 anni per le quali avevamo previsto il vaccino prodotto dall'azienda anglo-svedese».

Mentre Regione Lombardia non rende noto il numero delle persone che finora hanno rifiutato il vaccino AstraZeneca, il direttore generale al Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi chiarisce che «se una persona rifiuta un vaccino AstraZeneca non sappiamo nemmeno noi come comportarci. È un problema. Ci stiamo pensando. Per ora lo mettiamo in coda» ha aggiunto. Intanto, prosegue a ritmi serrati la vaccinazione di over 80 e personale scolastico, con l'80% dei cosiddetti grandi anzianì e il 90% degli insegnanti che ha già ricevuto almeno una dose.

«Entro il fine settimana raggiungeremo i 2 milioni di inoculazioni - ha commentato Attilio Fontana - e sono assolutamente convinto che entro domenica tutti gli over 80 potranno ricevere almeno una dose». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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