Italia e Estero

Colombia: insegnanti in piazza contro la riforma dell'istruzione

epa11418614 Teachers demonstrate to protest against the law proposal to reform the education in Bogota, Colombia, 17 June 2024. The new education project aims to amplify the public education from five to fifteen years old, according the Constitution, with three new grade levels in preschool and college education and modernizes the education system to align with international standards. EPA/MAURICIO DUENAS CASTANEDA
epa11418614 Teachers demonstrate to protest against the law proposal to reform the education in Bogota, Colombia, 17 June 2024. The new education project aims to amplify the public education from five to fifteen years old, according the Constitution, with three new grade levels in preschool and college education and modernizes the education system to align with international standards. EPA/MAURICIO DUENAS CASTANEDA
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BOGOTA, 18 GIU - Prova di forza degli insegnanti delle scuole pubbliche in Colombia: in centinaia hanno riempito Plaza de Bolívar, nel centro di Bogotà, per protestare contro una riforma dell'istruzione al Congresso che secondo loro penalizza il settore educativo e hanno annunciato uno sciopero permanente. I docenti criticano in particolare l'aggiunta di tre articoli nella riforma promossa dal governo del presidente progressista, Gustavo Petro: lo stanziamento di soldi statali anche all'istruzione privata, l'abolizione dei tre livelli di formazione prescolare e il nuovo sistema di valutazione del loro lavoro attraverso i risultati degli studenti nelle prove statali di cultura generale, che si svolgono nell'ultimo anno delle scuole superiori. "L'istruzione pubblica è a rischio: oggi scendiamo in piazza in sua difesa, perché l'ombra delle privatizzazioni cerca di intromettersi nel sacro bilancio destinato alla formazione delle nuove generazioni", ha scritto sui social la Federazione colombiana degli educatori (Fecode). Gli insegnanti, che sono uno dei sindacati più potenti del Paese, hanno annunciato che non lasceranno la capitale fino alla conclusione del dibattito in Parlamento, prevista per giovedì.

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