Cinque anni fa il crollo del ponte Morandi a Genova: quanta Brescia tra emergenza e ricostruzione

Genova si è fermata ancora una volta, cinque anni dopo, per ricordare le sue 43 vittime. Alle 11.36 ora in cui il 14 agosto 2018 collassò il ponte Morandi, hanno suonato le sirene e le campane mentre tutti osservavano un minuto di silenzio sotto l'ombra del nuovo viadotto costruito in tempo record per fare ripartire la città.

Un viadotto che in pochissimo tempo ha riaperto una delle principali porte della città e che porta la firma, anzi le firme, di Brescia. Sono infatti diverse le aziende del nostro territorio che a vario titolo hanno collaborato alla realizzazione dell’infrastruttura.

In prima linea c’era la Germani che, tramite i suoi tir (30 quelli allora mobilitati) ha collaudato l’opera dopo la costruzione. E a questa precedente fase presero parte diverse altre realtà bresciane. Brixia Cantieri di Artogne per esempio ha montato e sollevato ben 9 campate del lato a ponente del viadotto sul Polcevera. Il montaggio e la posa in opera delle parti metalliche del viadotto lato Levante è stato invece affidato alla Cmm Rizzi di Vezza d’Oglio.

Camozzi invece ha creato due robot per supervisionare il nuovo viadotto e si occuperanno sia della pulizia delle pareti antivento e dei pannelli solari sia della scansione della parte inferiore del ponte per rilevare eventuali anomalie e criticità. Presenti anche la società Skyrope, chiamata per formare e istruire gli operai che avrebbero costruito il Ponte San Giorgio, Panizza 1914 di Trenzano per l'’impianto idraulico di raccolta delle acque piovane, Palazzoli per l'installazione di mille plafoniere sull’impalcato e Sias di Darfo Boario per la segnaletica.

Il tutto senza dimenticare il grande apporto dei Vigili del fuoco di Brescia, attivi fin dalle primissime fasi dell'emergenza.