Chi è Mohammad Hasan, primo ministro del governo dei talebani
Un duro e puro tra i membri fondatori dei talebani, già stretto collaboratore del loro leader originario, il defunto mullah Omar, e inserito nella lista dei terroristi delle Nazioni Unite. Questo il biglietto da visita del mullah Mohammad Hasan (conosciuto anche come Mohammad Hasan Akhund, laddove akhund è un sinonimo di mullah), nominato primo ministro del nuovo governo degli studenti coranici.
Sebbene sia stato indicato da fonti di intelligence americane come «uno dei più incapaci e più irragionevoli leader dei talebani» e diversi osservatori ne abbiano sottolineato l'importanza come esponente religioso più che capo militare o leader politico, Mohammad Hasan ricopre da molti anni una carica di primaria importanza nel movimento degli studenti coranici come capo della Rahbari Shura (letteralmente il Consiglio della guida, vale a dire Consiglio direttivo), che fino a oggi ha svolto le funzioni esecutive prendendo le principali decisioni prima di sottoporle alla guida suprema, il mullah Hibatullah Akhunzada. Proprio la sua vicinanza ad Akhunzada gli avrebbe consentito di mantenere questa carica praticamente per tutto il ventennio seguito alla caduta del primo regime dei talebani, nel cui governo aveva ricoperto incarichi molto importanti. E ora, secondo media pachistani, sarebbe stata la stessa guida suprema a volerlo a capo del nuovo esecutivo.
Il nuovo premier talebano è nato nella provincia meridionale di Kandahar, culla del movimento, ma l'anno di nascita risulta incerto anche nei documenti dell'Onu che lo designano come terrorista. Secondo le diverse ipotesi dovrebbe avere tra i 63 e i 66 anni. Anche sul periodo della formazione non si hanno notizie certe, ma si ritiene che abbia studiato in varie scuole religiose in Pakistan, prima di unirsi a una fazione dei Mujaheddin islamici, sostenuti negli anni '80 dagli Stati Uniti nella loro guerriglia contro gli invasori sovietici.
Dopo la presa del potere dei talebani nel 1996, che pose fine a una sanguinosa guerra civile seguita al ritiro sovietico, Mohammad Hasan è stato vice presidente del Consiglio dei ministri, ministro degli Esteri e governatore di Kandahar. Ma soprattutto consigliere politico del mullah Omar, con il quale intratteneva strette relazioni fin dalle origini del movimento, di cui è stato, secondo l'Onu, fra «i 30 membri originari». Qualcuno ha accusato il neo-premier di essere stato lui nel 2001 a sovrintendere alla distruzione dei Buddha giganti di Bamyan, un crimine contro il patrimonio culturale dell'Afghanistan condannato unanimemente dalla comunità internazionale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato