Italia e Estero

Chi è l'ufficiale della Marina arrestato per spionaggio

L'ufficiale italiano avrebbe ceduto documenti top secret legati alle telecomunicazioni di rilevanza Nato per 5.000 euro
Il capitano di fregata Walter Biot e l'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il capitano di fregata Walter Biot e l'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Si chiama Walter Biot l'ufficiale della Marina arrestato per spionaggio. Il capitano di fregata Biot, sempre secondo quanto si è appreso, è in servizio all'Ufficio Politica Militare e Pianificazione dello Stato maggiore della Difesa.

Il capitano di fregata della Marina militare italiana e l'ufficiale delle forze armate russe erano tenuti sotto controllo dall'intelligence italiana da qualche mese. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate gli uomini dell'Aisi, il servizio di controspionaggio interno, hanno monitorato i movimenti e le attività dei due per diverso tempo fino a quando «è stato necessario intervenire». E ieri sera è scattato l'intervento che ha portato al fermo del militare italiano e dell'ufficiale russo.

I documenti ceduti dall'ufficiale della Marina Militare al funzionario russo riguarderebbero i sistemi di telecomunicazione militare. Alle carte classificate, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, il capitano di fregata avrebbe avuto accesso proprio in ragione del suo ruolo in seno allo Stato maggiore della Difesa.

Al momento dell'arresto, il personale del Ros dei Carabinieri ha sequestrato la somma di 5.000 euro in contanti. È quanto il militare dell'esercito russo avrebbe dato al capitano di fregata in cambio di documenti militari classificati.  In base a quanto si apprende i due si erano accordati anche su una cifra più bassa, circa quattromila euro, per la cessione di documenti avvenuta in passato. Nei confronti del militare italiano, attualmente detenuto, l'accusa è di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare, diffusione di notizie di cui è vietata la divulgazione.

Tra i documenti ceduti dal militare italiano vi sarebbero anche documenti di rilevanza Nato.

Il caso si è ovviamente subito trasformato in una vicenda delicatissima sul piano della politica internazionale. «La cessione di documentazione classificata da parte di un ufficiale italiano a un ufficiale delle Forze Armate russe di stanza in Italia è un atto ostile di estrema gravità» per il quale «abbiamo assunto immediatamente i provvedimenti necessari» ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante una comunicazione al Senato. «Su mie istruzioni - ha ricordato Di Maio -, la Segretario Generale Belloni ha convocato al Ministero l'Ambasciatore della Federazione Russa Razov per trasmettere con forza la nostra ferma protesta e notificare l'espulsione di due funzionari russi accreditati presso l'ambasciata a Roma».

«Nel corso del colloquio - si legge in una nota della sede diplomatica russa seguita alla convocazione dell'ambasciatore Razov, peraltro proprio ieri in audizione alla Commissione Esteri della Camera sulle priorità della Presidenza italiana del G20 - la parte italiana ha informato che due funzionari dell'ufficio dell'addetto militare presso l'Ambasciata russa a Roma sono stati proclamati persone non-gradite. L'Ambasciatore ha espresso il rammarico in merito a questa decisione e l'augurio che l'accaduto non si rifletta sui rapporti italo-russi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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