Italia e Estero

Charlie, ospedale Bambin Gesù: «Disponibili ad accoglierlo»

Lo dice la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc
Un frame di Chris Gard e Connie Yates, i genitori del piccolo Charlie Gard, che ripercorrono in questo video la battaglia legale - arrivata fino alla Corte Europea dei diritti umani - per portare a proprie spese il bimbo negli Usa e sottoporlo a una cura sperimentale.
Un frame di Chris Gard e Connie Yates, i genitori del piccolo Charlie Gard, che ripercorrono in questo video la battaglia legale - arrivata fino alla Corte Europea dei diritti umani - per portare a proprie spese il bimbo negli Usa e sottoporlo a una cura sperimentale.
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«Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo. Le parole del Santo Padre, riferite al piccolo Charlie, ben riassumono la mission dell’ospedale Bambino Gesù. Per questo motivo, ho chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci».

Lo dice la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc, che aggiunge: «Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere». 

Qui la testimonianza dei genitori di Emanule Mele Campostrini affetto dalla stessa malattia di Charlie. Oggi Emanuele ha 9 anni e vive a Lucca. Qui invece la lettere di una coppia di genitori bresciani che si è espressa sul tema

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